Il tumulto culmina quando Muà, furiosa, arriva di fronte alla casa di Guzzide. Ogni passo che compie è segnato dalla rabbia, il suo volto teso e i suoi occhi fissi sulla porta, un passo deciso verso una verità che sa essere scomoda e devastante. Dietro di lei, gli altri la seguono, ma nessuno riesce a fermare la sua furia. Nazan cerca di calmarla, parlando a bassa voce, ma Muà è inarrestabile, concentrata solo su ciò che deve scoprire. Il suo cuore è in subbuglio, vuole la verità e vuole che venga fuori subito.

Quando la porta si apre, il silenzio è palpabile. Appena entrati, la tensione esplode. Muà, in preda alla rabbia, inizia a urlare. La sua voce rimbomba nelle stanze vuote, scuotendo ogni angolo della casa. Senza risparmiare nessuno, minaccia, attacca e urla, mentre Caraman cerca invano di fermarla. La sua calma non riesce a placare la furia di Muà, e lei continua a urlare, senza alcun controllo.

Nel frattempo, Ozan si avvicina a Oilum, trovandola tremante in un angolo. I suoi occhi sono lucidi, e le sue mani tremano. Ozan le parla piano, cercando di capire se sta bene, ma la situazione è ormai fuori controllo. Oilum, con la voce spezzata, racconta che il messaggio che ha ricevuto era arrivato a giugno, prima dell’esame, e che in quel periodo Ozan viveva con Zelish. Le parole di Oilum sembrano inchiodare Ozan a una verità che non è mai stato pronto a sentire. Umit insiste, ribadendo che Ozan viveva con Zelish in quei giorni, ma Ozan non reagisce subito. Inizia a ripercorrere nella sua mente, tentando di ricollegare i pezzi del puzzle, ma un ricordo riaffiora.

Ozan si ricorda di una conversazione con Zelish: lei gli aveva detto di cercare il telefono in salotto, per poi portarglielo dicendo che lo aveva trovato in camera. Un piccolo dettaglio, che a quel tempo sembrava insignificante, ma che ora assume un significato inquietante. Il sospetto inizia a crescere dentro di lui, ma è ancora troppo difficile da afferrare. Umit insiste nel chiedere cosa sia accaduto dopo quel messaggio, cercando di far chiarezza. Un silenzio opprimente cala nella stanza.

Nazan rompe il silenzio con una voce tremante, ma decisa. Racconta di un colpo d’arma da fuoco che ha colpito Beram, un’esecuzione senza preavviso. Le parole di Nazan pesano come pietre nella stanza. Ozan è immobile, scioccato, incapace di rispondere. Le sue certezze iniziano a sgretolarsi, il suo mondo crolla attorno a lui. Oilum, stretta nel dolore, racconta il resto. L’uomo che ha ricevuto la busta, è lo stesso che ha sparato a Beram, e ora tutti sembrano accusarla. Muà, furiosa, le grida che è stata lei a pagare per l’esecuzione. Il volto di Oilum è distrutto dalla vergogna, ma la sua tristezza è sopraffatta dalla paura.

Ozan continua a fissarla, ma non riesce a trovare le parole. Ogni suono sembra lontano, il suo cuore è in frantumi. Caraman interviene, con un tono fermo e deciso. Gli dice che ora non ci sono più dubbi. Tutto quello che è successo è stato orchestrato da Zelish. Le parole di Caraman sono un colpo al cuore di Ozan. Umit, sconvolto, chiede a Ozan di spiegare, ma lui è incapace di rispondere. Il suo volto si fa più pallido mentre inizia a ripetere, con voce fredda e distaccata, che Beram aveva cercato di violentare sua moglie. Ma le sue parole sembrano straniere. Non sono sue. Sono le parole di Zelish.

Muà non riesce a rimanere in silenzio, e con un improvviso scatto di rabbia, schiaffeggia Ozan davanti a tutti. La sua voce si spezza mentre urla che Beram aveva scoperto la verità: Zelish faceva l’escort. La rivelazione colpisce Ozan come un pugno, facendolo impazzire. Urla, chiedendo a Muà di tacere, di non pronunciare mai più quelle parole. Ma la rabbia non si ferma, e la tensione nella stanza cresce. Oilum, non riuscendo più a sopportare la furia, si mette tra loro e grida a Ozan di fermarsi. Con voce tremante, le sue parole sono un’altra confessione. Anche lei sapeva, ma non aveva mai avuto il coraggio di parlare. Il peso della verità le schiaccia il cuore. Beram le aveva dato tre giorni per raccontare tutto, ma lei non aveva avuto il coraggio di farlo.

Le lacrime di Muà scorrono senza controllo, e la sua voce è piena di dolore. Urla che Beram è stato ucciso per la verità che voleva dire. Caraman, con una voce grave, annuisce, confermando che la verità è stata scoperta grazie ai video delle telecamere di sicurezza. Le immagini mostrano chiaramente Zelish entrare nella stanza di un uomo, un gesto che cambia tutto per Ozan. Il suo corpo si irrigidisce, il cuore batte più forte. Scuote la testa, cercando di negare ciò che ha appena visto. Non può essere vero. Non Zelish.

Caraman, implacabile, gli chiede perché dovrebbe mentire. Ozan è sconvolto, e Muà lo accusa di tradimento, urlando e chiedendo dove si trova Zelish. Ma Ozan non risponde, il suo cuore è distrutto. Si lascia cadere sulla sedia, la sua faccia vuota, priva di speranza. Oilum si inginocchia davanti a lui, le mani tremanti, cercando il suo sguardo. Gli chiede dove sia Zelish, ma la sua risposta è un colpo al cuore: Zelish è scomparsa. È finita.

Ozan non reagisce. Un urlo di rabbia e disperazione esplode in lui quando Oilum tenta di chiamare Zelish. La telefonata cade nel vuoto, e Ozan perde ogni controllo. Lancia il telefono a terra, frantumandolo in mille pezzi. Si crolla, il dolore è insopportabile. Piange, distrutto, ripetendo che si sente tradito, ingannato da chi amava.

Oilum, cercando di calmare la situazione, gli dice che è tutto finito, che devono andare avanti, ma Ozan le risponde con una voce rotta dalla rabbia. Non è finita, è solo l’inizio. Con un passo deciso, lascia la stanza, il volto segnato dalla furia e dal dolore. Muà, pronta a tutto, ordina che Ozan venga sorvegliato, non si fida più di lui. Il gruppo esce in silenzio, ma Oilum, preoccupata, si rivolge a Umit. Gli chiede di rimanere con Ozan, mentre lei e Muà vanno alla ricerca di Zelish.

L’auto parte, ma la strada che percorreranno è incerta. Nessuno sa dove condurrà la verità che hanno appena scoperto. Zelish è sparita, ma la sua ombra continua a pesare sulle loro vite. Ozan è sotto sorveglianza, e Muà è pronta a fare qualsiasi cosa per trovare risposte. Oilum, ora più che mai, ha attraversato una linea che non può essere annullata. La verità è solo l’inizio, e il peggio deve ancora venire. La storia non è finita, è appena iniziata.