Nella seconda stagione di Tradimento, le tensioni tra Tarik e Yesim raggiungeranno livelli insostenibili, portando a conseguenze drammatiche per entrambi. Dopo aver scoperto che Yesim, con il supporto legale di Guzide, intende fargli causa per riottenere l’affidamento della piccola Oiku, Tarik si sentirà minacciato e deciso a riprendere il controllo sulla sua famiglia a qualsiasi costo.
Animato dal desiderio di ristabilire il dominio su Yesim e sulla figlia, Tarik tenterà di convincere la donna che la loro famiglia può tornare a essere quella di un tempo. Tuttavia, il suo comportamento non sarà mosso da un sincero pentimento, bensì dalla volontà di manipolarla. Userà qualsiasi mezzo, anche il più subdolo, per raggiungere il suo scopo.
In un momento di estrema tensione e pressione psicologica, Tarik arriverà persino a costringere Yesim a trascorrere la notte con lui. Consapevole che dietro il suo apparente desiderio di riconciliazione si nasconde solo la paura di perdere il controllo, Yesim si troverà in una posizione di grande disagio e fragilità. Pur tentando di resistere, la donna sarà soggetta ai giochi di potere di Tarik, che sfrutterà la custodia di Oiku come strumento di pressione.
Questo episodio segnerà una svolta per Yesim, che capirà definitivamente la natura possessiva e manipolatrice di Tarik. Determinata più che mai a combattere per la sua libertà e per sua figlia, deciderà di portare avanti la battaglia legale senza esitazioni. La sua consapevolezza crescente alimenterà ulteriormente il clima di tensione che avvolge questa stagione, in cui ogni personaggio sembra intrappolato in una rete di segreti, ricatti e manipolazioni.
La rottura tra Tarik e Yesim diventerà insanabile. Quando si renderà conto di non poterla più controllare, Tarik prenderà una decisione estrema: escludere Yesim dalla vita di Oiku. Non per amore paterno, ma per affermare ancora una volta il suo dominio, priverà la madre della possibilità di vedere la bambina. Questo colpo devastante lascerà Yesim disperata e sola, costretta a sopravvivere senza alcun sostegno.
Senza risorse economiche e abbandonata da tutti, Yesim si troverà a vivere un vero incubo. L’unica persona pronta ad aiutarla sarà sua zia Ilknur, che cercherà di offrirle conforto, sebbene non possa risolvere i suoi problemi concreti. In un momento di disperazione, Yesim si lascerà trascinare in un piano rischioso, partecipando al rapimento di KH, il figlio di Oilum. Coinvolta dalla madre di Behram, Mualla, la donna penserà di non avere altra scelta. Tuttavia, il peso delle sue azioni e la paura di finire in prigione la tormenteranno.
Dilaniata dal senso di colpa, Yesim prenderà una decisione estrema: riporterà segretamente il bambino da Oilum e confesserà il suo coinvolgimento. Ma questo atto di pentimento scatenerà una vendetta feroce: Mualla, furiosa per essere stata tradita, la priverà della sua casa, lasciandola completamente sola e senza un rifugio.
Senza un tetto e isolata, Yesim troverà un aiuto inaspettato proprio in Guzide. Nonostante il loro passato conflittuale, Guzide non riuscirà a voltarle le spalle, mossa dalla compassione e dalla giustizia. Le offrirà ospitalità e un sostegno legale per affrontare Tarik in tribunale, decisa a restituire a Yesim il diritto di essere madre.
Ma la battaglia non sarà solo legale. Tarik, temendo di perdere il controllo, cambierà tattica, cercando di manipolare Yesim facendole credere di voler ristabilire un rapporto per il bene della bambina. Con gesti apparentemente generosi, tenterà di riconquistarla per tenere saldo il suo potere su di lei. Tuttavia, Yesim, ora più consapevole, non cadrà più nelle sue trappole. Il confronto tra i due si trasformerà in una guerra emotiva e psicologica senza esclusione di colpi, con il futuro di Oiku in bilico.