Ozan si ritrova in un pericoloso faccia a faccia con Oltan. Determinato a chiudere con lui, gli restituisce la borsa di denaro rifiutandosi di proseguire i suoi affari sporchi. Ma Oltan, con il suo solito sguardo glaciale, lo provoca, accusandolo di essere debole come Guzidè. Poi, con un sorriso beffardo, minaccia di inviare un video compromettente al commissario Ali. Ozan è costretto ad arrendersi e accettare l’ultimo incarico, sapendo di essere solo una pedina in un gioco più grande di lui.
Nel frattempo, Tolga è in preda all’ansia. Sa bene quanto Oltan sia pericoloso e si tormenta per non averlo fermato prima. La tensione cresce quando Celine si presenta da lui, portando un’apparente normalità che si sgretola in pochi istanti. Intanto, nello studio di Oltan, la situazione si surriscalda: l’uomo impartisce nuovi ordini e invia la sua assistente in banca con documenti cruciali.
Il dramma esplode quando Ozan, in preda al panico, riesce a chiamare Oltan. La sua voce è flebile, il dolore lo sta consumando. Rivela di essere stato colpito a colpi di arma da fuoco e di trovarsi in una zona isolata vicino a Bashi. Poi, improvvisamente, la linea si interrompe. Oltan è sconvolto e cerca di ricontattarlo, ma ormai è troppo tardi.
Nel cuore della città, la quiete viene infranta dalle sirene. Ambulanza e polizia sfrecciano verso il luogo dell’agguato. Ozan viene trovato a terra, privo di sensi, e trasportato d’urgenza in ospedale. Nessuno sa ancora nulla di quanto accaduto, ma la tensione cresce. Guzidè, ignara di tutto, è con Ümit, finché il suo mondo non si ferma: riceve una telefonata scioccante. Ozan è in ospedale, in condizioni disperate. Le sue gambe tremano, il respiro si blocca, e una paura devastante la travolge.
All’arrivo in ospedale, la donna affronta Oltan con una furia incontrollabile. Lo accusa di aver rovinato la sua famiglia, proprio come aveva fatto Tarik. Ma, per la prima volta, Oltan non si difende. Le sue parole sono pacate, il suo sguardo segnato dal turbamento. Guzidè, però, non si lascia ingannare: se Ozan non si salverà, lui pagherà caro.
Nel reparto di terapia intensiva, Ozan è immobile, circondato dai macchinari. Guzidè lo osserva dietro un vetro, il dolore la spezza. La dottoressa informa la famiglia che l’intervento è riuscito, ma il proiettile ha colpito il fegato: le prossime 24 ore saranno decisive. Tolga arriva all’ospedale, sconvolto. Anche Hilum si presenta con Nazan, e tutti si stringono nel dolore e nella paura.
Guzidè, con il cuore in frantumi, stringe i pugni e sussurra parole spezzate dall’emozione. Tutti trattengono il respiro, in attesa di scoprire se Ozan sopravvivrà a questa terribile notte.