“Il momento di separarmi da mia figlia è durissimo… ma lei è con me in ogni scena.”
Con queste parole, María Castro — l’amata Pía della serie La Promessa — ha rivelato una delle realtà più intime e commoventi delle riprese: la sua figlia Emma l’accompagna ogni giorno sul set.
Quello che fino a poco tempo fa era un segreto sussurrato tra corridoi e camerini, oggi diventa un potente esempio di come maternità e carriera artistica possano convivere senza che una debba sacrificare l’altra. María, attrice galiziana e madre di tre splendide bambine, ha trovato una formula tutta sua per non rinunciare né alla passione per la recitazione, né alla tenerezza della maternità.
UNA GRAVIDANZA NASCOSTA TRA LE SCENE
Durante la gravidanza, la produzione di La Promessa ha lavorato con una cura quasi chirurgica per adattare le riprese. Camere, angolazioni, luci e movimenti di scena: tutto è stato studiato nei minimi dettagli per non rivelare al pubblico il pancione dell’attrice. Il risultato? Perfettamente invisibile agli occhi dello spettatore.
Quando è arrivato il momento del parto, invece di costringerla a un’assenza forzata, i creativi della serie hanno colto l’occasione per sorprendere con un colpo di scena: il personaggio di Pía è stato dichiarato morto. Un’uscita di scena drammatica, ma solo temporanea.
UN RITORNO TRA LE BRACCIA DI EMMA
Il ritorno di Pía nella trama ha coinciso con il ritorno di María davanti alla macchina da presa. Ma questa volta, non era sola. Accanto a lei, una piccola e tenera compagna: la neonata Emma, che ancora oggi la segue ogni giorno al lavoro.
“Non volevo smettere di lavorare, ma non potevo nemmeno separarmi da lei”, ha confidato María con gli occhi lucidi e il cuore pieno. E chi può biasimarla? I primi mesi di vita di un figlio sono irripetibili, e María ha scelto di viverli con la sua bambina, anche tra ciak, copioni e scene da girare.
LA SALUS: UNA FIGURA FONDAMENTALE
La chiave di questo delicato equilibrio tra set e culla è stata una figura professionale fondamentale: una salus. Si tratta di una professionista specializzata nella cura dei neonati, capace di assistere i genitori nelle prime fasi, spesso le più complesse e stancanti.
“Lei viene con me, si prende cura di Emma, la coccola, la segue in tutto”, ha raccontato María con un sorriso colmo di gratitudine. “Emma si sveglia alle sei. La passo dalla culla al seggiolino dell’auto ancora addormentata, e poi la metto nella carrozzina del set. Lei è tranquilla… e io pure.”
Un racconto semplice, ma potente. Un’immagine che ha conquistato il cuore di tutto il team: madre e figlia, unite, tra le luci della finzione e la verità del legame più autentico che esista.
UN SET CHE PROFUMA DI TENEREZZA
Sul set, Emma è ormai una piccola star. “Tutti le fanno i complimenti”, sorride María. “È felice di stare lì con me… e io di non dovermi separare da lei.” Le pause tra una scena e l’altra diventano momenti di coccole, sorrisi, latte caldo e carezze. Lontano dai riflettori, María mostra il suo lato più umano, vulnerabile e vero.
Il suo esempio non è solo commovente, ma anche rivoluzionario. In un settore dove spesso le madri devono scegliere tra lavoro e famiglia, María Castro dimostra che si può fare entrambe le cose — se si ha il coraggio, il supporto giusto e tanta determinazione.
UNA FAMIGLIA NUMEROSA E UN AMORE SOLIDO
Emma è la terza figlia dell’attrice, nata dal matrimonio con José Manuel Villalba, direttore artistico dell’agenzia Ad Hoc Eventos. Un uomo riservato, lontano dai riflettori, ma presente in ogni momento cruciale della vita familiare. Insieme hanno costruito una famiglia numerosa e affiatata con Maia, Olivia ed ora la piccola Emma.
Non è un caso che, sui suoi profili social — dove conta quasi un milione di follower — María abbia sempre condiviso momenti di maternità autentica, mai costruita o filtrata. Ma oggi, con questo racconto dietro le quinte, la sua storia assume una dimensione ancora più profonda: quella di una donna che si rifiuta di delegare l’amore, anche quando le luci del set si accendono.
UN MESSAGGIO POTENTE PER TUTTE LE DONNE
Il ritorno di María Castro in La Promessa non è stato solo un rientro professionale. È un atto di resilienza, d’amore e di autodeterminazione. Ha mostrato che non esiste sceneggiatura più forte di quella scritta dal cuore di una madre che decide di vivere ogni frammento della propria vita — senza tagli, senza sostituzioni, senza rinunce.
Ci si può solo immaginare l’emozione di girare una scena drammatica, sapendo che a pochi metri c’è la tua bambina che dorme tranquilla. O sentire il silenzioso tifo di una neonata tra un ciak e l’altro. È la vita vera che entra nella finzione, e la rende ancora più potente.
Chissà quante altre attrici, dopo questa testimonianza, troveranno il coraggio di cambiare le regole della conciliazione. Di chiedere spazi più umani, ritmi più flessibili, supporti professionali sul set. Perché l’arte è passione, ma anche umanità. E María Castro ce lo ha ricordato con dolcezza, forza e determinazione.
Un’attrice, una madre, una donna che non ha mai smesso di credere che si possa essere tutto — se solo ci si dà il permesso.