Spoiler narrativo:
Nel cuore della tenuta de La Promessa, dove ogni sguardo è un sospetto e ogni gesto può essere un inganno, un semplice gioiello – lucente, innocente – si rivela essere l’arma definitiva per smascherare chi, finora, si era nascosto dietro la maschera dell’onore. Leocadia e Jacobo, nomi sussurrati tra corridoi e giardini come ombre, stanno per cadere.
Dopo settimane di indagini, dubbi e alleanze precarie, Curro, Lopez e Angela sono più vicini che mai alla verità sull’attentato che ha quasi ucciso Giana. Ma non basta ancora: manca la prova decisiva. È proprio in quel momento che Lopez, sfidando la cautela di Curro, rivela ad Angela un dettaglio mai condiviso: un piccolo pacchetto ricevuto da Esmeralda, la gioielliera.
Nel silenzio teso della sala da cucito – trasformata in quartier generale della verità – Lopez apre con mani tremanti una scatola di legno. All’interno, un ciondolo prezioso. Un pezzo apparentemente banale, ma che Angela riconosce all’istante. Le sue dita, sfiorando la superficie, trovano un dettaglio inciso nella chiusura posteriore. La sua voce trema: “Questo è il gioiello di mia madre.”
Un silenzio glaciale avvolge la stanza. Le lacrime le solcano il volto, ma non è il dolore a parlare. È la certezza. Quel ciondolo, che Leocadia portava sempre con sé, era scomparso mesi prima. Aveva detto di averlo perso. Ora la verità emerge: lo aveva consegnato in gioielleria, come pagamento o pegno per qualcosa di terribile. L’attentato a Giana, forse?
Curro, sconvolto, si passa la mano tra i capelli. Lopez stringe la mascella. “Se questo ciondolo è suo… allora abbiamo la prova.”
Ma la verità è un veleno che agisce lentamente. Angela, combattuta tra il dolore di una figlia e il coraggio di chi cerca giustizia, chiede solo una cosa: vedere sua madre. Non per affrontarla, ma per capire se nei suoi occhi c’è ancora qualcosa di umano, o se tutta la sua vita è stata costruita su una menzogna.
Nel frattempo, in un’ala opposta della tenuta, Petra, la domestica un tempo temuta e ora alleata incerta, si muove nell’ombra. Stringe tra le mani un taccuino: settimane di osservazioni, nomi, orari, piccoli gesti rubati al silenzio. Ha raccolto tutto. Tra quei nomi, uno risalta in rosso. Un nome che fa tremare persino Curro quando lo legge. Un traditore tra loro.
Petra ha un piano: collaborare in cambio della libertà. Vuole scomparire da La Promessa senza pagare il prezzo del passato. Curro esita, ma sa che senza di lei non arriveranno mai alla fine. Così stringono un patto, ma l’inganno è sempre in agguato.
Nel buio della notte, mentre Petra si prepara a lasciare il segnale – un fazzoletto bianco alla finestra – una voce la blocca. Leocadia, avvolta in uno scialle come un fantasma, la osserva. Il loro scontro è sottile, ma carico di minacce velate. Petra finge, mente, ma Leocadia sospetta.
E ha ragione. Petra è passata dall’altra parte. O almeno così sembra.
Più tardi, Petra entra nella stanza privata della padrona. Leocadia, sistemando una collana, la fissa allo specchio. “Parla.” Petra, con voce sottile ma tagliente, svela: Curro e Lopez sanno. Sanno della gioielleria, delle medicine, della manipolazione del medico. Sanno che tutte le prove portano a Leocadia e Jacobo. La padrona esplode. Rabbia, paura, disperazione. Capisce che il tempo è finito. Se non agisce subito, tutto crollerà.
“Impedirò questa indagine con ogni mezzo,” promette. Petra annuisce. Leocadia le stringe il volto tra le mani. “Mi aiuterai, vero?” E Petra, senza esitazione, risponde: “Sempre.” Ma alle sue spalle, nel corridoio, una figura ha ascoltato. Angela. Non tutto, ma abbastanza.
Angela ora sa.
Nel frattempo, Curro e Lopez preparano il colpo finale. Devono trovare le prove prima che Leocadia agisca. Petra li guiderà in un punto preciso: sotto una tavola della stanza degli ospiti. Ma Leocadia non è rimasta a guardare. Ha inviato una lettera, sigillata, a Madrid. Se raggiungerà la città, sarà la fine per tutti.
Mentre la tensione sale, Angela osserva il gioiello con occhi nuovi. Ora sa. Non solo che sua madre è colpevole, ma che l’ha ingannata per tutta la vita. E con quella consapevolezza bruciante, decide: “Voglio guardarla in faccia prima che cada.”
L’arresto non tarda ad arrivare. Leocadia e Jacobo, inchiodati dal dettaglio nascosto nel ciondolo e dalle osservazioni raccolte da Petra, vengono dichiarati ufficialmente colpevoli. Il giudice emette l’ordine d’arresto.
Quando le guardie arrivano, Leocadia fissa Angela, e per la prima volta, il suo sguardo vacilla. Ma Angela non si muove. Non parla. Guarda solo. Silenziosa. Impassibile. Come se in quello sguardo si consumasse l’ultima fiamma di un amore spezzato.
Curro, con il cuore pesante, accompagna la scena con lo sguardo. Sa che la guerra non è finita, ma almeno un capitolo è chiuso.
Ma non tutti i segreti sono stati rivelati. Petra custodisce ancora qualcosa. E quella lettera diretta a Madrid? È già troppo lontano per essere fermata?
Fine spoiler
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