Nella prossima, esplosiva puntata de La Promessa, l’equilibrio già precario all’interno del palazzo verrà completamente sconvolto da una rivelazione tanto scioccante quanto inevitabile. Pia, dopo aver avuto una conversazione fondamentale con Rufino, torna al palazzo con una determinazione nuova: è tempo che la verità venga alla luce. La donna confida tutto a Curro, suscitando nel giovane una tempesta di emozioni: paura, rabbia e preoccupazione per ciò che potrebbe accadere una volta che i colpevoli saranno smascherati.
Pia lo rassicura: quella stessa notte ci sarà una cena, e durante quell’evento solenne, ogni maschera cadrà. Rufino, infatti, ha deciso di rompere il silenzio e confessare tutto. Ma c’è di più: non solo si assumerà la responsabilità dell’attentato contro Giana, ma rivelerà anche il nome della persona che l’ha spinto a compiere quel gesto ignobile. E sarà proprio in quel momento che si alzerà il sipario sull’identità di colui che ha architettato tutto: Lorenzo.
La tensione comincia a salire quando Pia, con il volto tirato e il cuore in tumulto, si dirige in silenzio verso la cucina. La notte cala su La Promessa come una coperta soffocante. I corridoi sono deserti, i domestici si sono già ritirati. È in questo silenzio denso e inquietante che Pia si avvicina a Curro per dirgli: “Stanotte tutti sapranno la verità”. Il giovane, colto di sorpresa, si irrigidisce. È davvero pronta per un confronto così diretto?
Pia è irremovibile. Non si può più aspettare. Ogni secondo che passa permette ai veri colpevoli di restare impuniti. Curro, sebbene ancora titubante, si lascia convincere. Ma quando Pia gli rivela che Rufino stesso potrebbe aver partecipato all’avvelenamento di Giana, i suoi occhi si accendono d’ira. Le tracce delle sostanze usate portano la sua firma, anche se ben nascosta. Curro vorrebbe agire subito, ma Pia gli chiede pazienza: devono incastrare chi ha dato l’ordine, e quella persona è ancora dentro La Promessa.
Un rumore improvviso li interrompe: un tonfo proveniente dal piano superiore li mette in allerta. I due salgono in punta di piedi le scale secondarie, dove il buio è denso e minaccioso. Raggiungono l’archivio, la cui porta è socchiusa. All’interno trovano documenti sparsi e un fascicolo con una sigla misteriosa: H9 – Esperimento interrotto. Pia sussurra con voce tremante: “Giana non era solo una paziente. Faceva parte di un progetto… un esperimento. E Rufino lo sapeva.” Ma proprio allora, la porta si chiude violentemente alle loro spalle. Intrappolati. È una trappola.
Qualcuno ha ascoltato ogni parola, e ora li vuole far tacere per sempre. Nel buio della stanza, mentre cercano una via d’uscita, Pia prende una decisione: organizzerà una cena quella stessa sera, con tutti presenti, senza eccezione. Curro è sconvolto: “Vuoi rivelare tutto davanti a tutti?” “Esattamente,” risponde lei. “Devono essere colti di sorpresa, non devono avere tempo di mentire.” Pia vuole che tutti – nobili, servitù e ospiti – siano presenti e impreparati, così che la verità esploda senza filtri.
Curro, combattuto, accetta. Organizzerà la cena. Ma se qualcosa andasse storto? Pia, senza esitare, lo rassicura: “Mi assumerò ogni responsabilità. Ma se va bene, sarà la fine per i colpevoli.”
E così accade. Con il calare della sera, nel salone del palazzo, tutto è pronto. I commensali si siedono ignari, inconsapevoli della tempesta che sta per abbattersi. Voci leggere, calici che tintinnano, piatti serviti con maestria. Ma all’improvviso… le porte si spalancano. Rufino entra con passo deciso, lo sguardo cupo. Tutti si voltano verso di lui. Il silenzio cala come una lama.
“Buonasera a tutti,” dice con voce ferma. “Il mio nome è Rufino. E ho una confessione da fare.” Un mormorio corre tra i presenti. Il suo volto è teso, ma deciso. “Sono io che ho attentato alla vita di Giana.” Grida, urla, incredulità. Pia si alza, gli occhi fissi su Lorenzo.
“Ma non l’ho fatto di mia iniziativa,” continua Rufino. “Ho eseguito un ordine. E quell’ordine è venuto da… Lorenzo.” Tutti si voltano verso l’uomo, che sbianca, balbetta, cerca di negare. Ma Rufino tira fuori un oggetto, un dettaglio, una prova incontrovertibile: una lettera firmata, un documento nascosto, qualcosa che collega Lorenzo direttamente all’esperimento.
L’atmosfera diventa incandescente. Il viso di Lorenzo è una maschera di paura. Marina si alza in piedi, incredula. Don Romulo guarda l’uomo con disprezzo. Anche i domestici, fermi ai margini della sala, trattengono il fiato. Lorenzo cerca di difendersi, ma ogni parola lo condanna di più.
La verità è ormai sotto gli occhi di tutti. Lorenzo ha orchestrato l’esperimento su Giana, usando Rufino come esecutore materiale. Ma ora, tutto è venuto a galla. E quella cena, che doveva essere come tante, diventa l’ultima cena della menzogna.
Mentre i servitori corrono a chiamare le autorità, Pia guarda Curro con uno sguardo carico di soddisfazione e dolore. Hanno vinto, ma a quale prezzo? La verità è esplosa, ma le ferite che ha lasciato non si rimargineranno facilmente.
E così si chiude un capitolo di La Promessa, con una cena che ha cambiato tutto. Ma la guerra non è ancora finita. Altri segreti sono nascosti tra quelle mura, e Pia sa bene che il cammino verso la giustizia è appena cominciato.