Nel cuore della tenuta de La Promessa, un sogno sembra finalmente prendere il volo: Manuel, dopo anni di rinunce e frustrazioni, riceve l’aiuto economico necessario per far ripartire il suo progetto di aviazione. La benefattrice? Leocadia, che si presenta con apparente generosità e un sorriso pieno di premure. Ma dietro quel gesto altruista si cela un piano molto più oscuro.
Il sogno che rinasce
Manuel, ormai rassegnato all’idea di non poter mai più riparare il suo aereo, si vede improvvisamente rinvigorito dal dono di Leocadia: una somma di denaro sufficiente per acquistare i pezzi mancanti e rimettere in funzione il motore. Emozionato, la ringrazia personalmente nella serra, commosso dalla sua apparente bontà. Leocadia, con il volto celato dietro un’umiltà studiata, gli dice che “un giovane con il tuo talento merita di volare”.
Il vecchio granaio torna a vivere come un hangar improvvisato. Tono e persino Curro danno una mano nei lavori, e il sogno di Manuel sembra finalmente decollare — letteralmente. Ma mentre il rumore del motore acceso riecheggia tra i campi e lui esclama “È il suono della libertà!”, una figura silenziosa osserva dalla finestra del piano superiore: Leocadia. Il suo piano è in pieno svolgimento.
I primi sospetti
In apparenza, tutto procede. Ma piccoli dettagli iniziano a turbare Manuel. Il controllo eccessivo di Leocadia, la sua presenza costante e i suoi discorsi troppo studiati lo mettono in allerta. Un giorno, mentre lavora con Tono sull’elica, quest’ultimo lascia cadere un’osservazione pungente:
“Non ho mai visto Leocadia interessarsi a nulla se non ai salotti del palazzo. E ora vuole ispirare qualcuno?”
Una frase che fa breccia nella mente di Manuel. Un dubbio che prima era solo un sussurro, ora diventa un grido.
Inizia così a osservare ogni gesto di Leocadia con nuovi occhi. Si ricorda delle domande mascherate sui pezzi meccanici, dei suoi commenti sottili su Catalina e Alonso, degli sguardi fugaci con Lorenzo. E si chiede: e se l’aereo fosse solo una trappola?
Il dettaglio nei soldi
Le conferme non tardano ad arrivare. Una notte piovosa, mentre rivede i disegni del motore, Tono irrompe nell’hangar con un pezzo di metallo in mano.
“Manuel, guarda questo. È stato limato. Se l’avessimo montato, l’elica si sarebbe staccata in volo. Questo è sabotaggio.”
Manuel sbianca. Tono aggiunge un altro dettaglio: ha visto un’ombra femminile uscire dalla porta laterale dell’hangar durante la cena. Leocadia. Tutti i pezzi iniziano a combaciare.
Il piano di smascheramento
Manuel decide di non affrontarla subito. Deve agire con intelligenza. Finge che tutto sia normale e organizza un volo dimostrativo, invitando l’intero palazzo. Catalina, Alonso, i domestici, tutti sono presenti. Anche Leocadia, elegantemente vestita, osserva la scena da un angolo, convinta di assistere all’ultima scena di Manuel.
Manuel sale sull’aereo. Il motore ruggisce. Ma all’improvviso, spegne tutto e scende.
Con voce ferma dichiara:
“Qualcuno ha tentato di togliermi la vita. E quella persona è colei che si è presentata come la mia benefattrice: Leocadia.”
Il silenzio si fa pesante. Leocadia finge indignazione, ma Tono apre una scatola con i pezzi sabotati e una registrazione: la voce di Leocadia mentre dice a Lorenzo che quello sarà “l’ultimo volo di Manuel”.
Alonso, sconvolto, la affronta:
“È vero, Leocadia? Hai cercato di uccidere mio figlio?”
Le parole di Leocadia si fanno confuse. Cerca scuse. Ma Manuel, con lo sguardo ferito e deciso, la interrompe:
“Volevi usare il mio sogno contro di me, ma ti sei rivelata per quello che sei.”
Epilogo: la verità viene a galla
Alonso ordina che Leocadia lasci immediatamente La Promessa. In fondo alla sala, Petra sorride: la donna è finalmente smascherata. Catalina abbraccia Manuel, così come Tono. Il sogno dell’aviazione può finalmente ripartire, questa volta libero da ombre.
Ma qualcosa in Manuel è cambiato. Non è più il ragazzo che guarda il cielo con ingenuo entusiasmo. È un uomo che ha imparato che anche i sogni possono essere usati come armi. E che la vera libertà non inizia quando l’aereo si solleva… ma quando si riconoscono i nemici camuffati da amici.