L’ombra degli scandali recenti continua a insinuarsi in ogni angolo de La Promessa, e l’episodio di lunedì 30 giugno segnerà l’inizio di un nuovo capitolo fatto di giochi di potere, tradimenti sotterranei e alleanze che iniziano a sgretolarsi. L’uscita di scena di Lisandro de Carvajal y Cifuentes lascia un vuoto inaspettato, un vuoto che Leocadia percepisce più nitidamente di chiunque altro. Abituata a muoversi tra fili invisibili, comprende subito che la scomparsa del suo alleato più fedele richiede un cambiamento di strategia… e un’azione immediata.

Leocadia non perde tempo. Con freddezza calcolata individua la sua nuova vittima: Adriano. Il conte, indebolito dagli errori commessi durante la festa, è il bersaglio perfetto per le sue insinuazioni, seminate con chirurgica precisione. Con voce pacata e uno sguardo finto preoccupato, Leocadia comincia a mettere in dubbio la capacità di comando del conte davanti ad Alonso, piantando il seme dell’incertezza. Il marchese, ancora turbato dalla tensione degli ultimi giorni, inizia a considerare l’impensabile: e se suo nipote non fosse più all’altezza del titolo che porta?

Intanto, su un altro fronte carico di tensione, López si prepara per una missione pericolosa. Il suo obiettivo è infiltrarsi nella residenza dei duchi de Carril, seguendo alla lettera le istruzioni ricevute da Vera in gran segreto. Ma proprio quando sta per compiere il primo passo, viene sopraffatto dalla paura. Il panico lo immobilizza. Curro, venuto a conoscenza del piano, cerca di dissuaderlo, temendo che l’impulsività possa portare a una tragedia irreparabile. Il suo volto tradisce una preoccupazione profonda: una sola scelta sbagliata può rovinare tutto.

Nonostante i conflitti latenti, la tenuta si prepara a un evento che dovrebbe essere motivo di gioia: il matrimonio tra Rómulo ed Emilia. Tra i domestici regna l’entusiasmo misto a nervosismo. Tutti desiderano partecipare a quel giorno speciale. Ma Petra, fedele alla sua natura autoritaria, emette un ordine glaciale: nessun servitore dovrà mettere piede in chiesa. La sua imposizione getta un’ombra sull’evento e scatena una silenziosa rivolta interiore. Alcuni esitano tra obbedire o ribellarsi, tra restare invisibili o finalmente essere visti, almeno per un giorno.

Nel frattempo, Manuel, ancora ferito nel profondo dagli atteggiamenti molesti subiti durante la festa, rifiuta con fermezza l’invito della figlia della duchessa di Cerezuelos. Non riesce a sopportare l’idea di tornare a frequentare l’alta società, di rivivere l’ipocrisia e il disprezzo mascherato da gentilezza. Il suo orgoglio, seppur ferito, resta saldo e lo tiene lontano da un mondo che non gli appartiene più.

Ángela, dal canto suo, continua a tessere la sua trama. Anche se ancora sotto l’influenza autoritaria di Lorenzo, ha iniziato a muoversi nell’ombra contro di lui. Tuttavia, un evento inaspettato la destabilizza: riceve una lettera scritta con una calligrafia tremolante. È del giovane che aveva aggredito durante la festa. Lorenzo, invece di proteggerla, la costringe a incontrarlo, convinto che un confronto diretto possa mettere a tacere ogni voce. Ángela, divisa tra il rimorso e la paura, è costretta a confrontarsi con un passato che credeva sepolto.

Nel frattempo, Samuel tenta di ricostruire il legame con Petra, facendo leva sui ricordi e il vincolo che li ha sempre uniti. Ma María, attenta osservatrice, nota qualcosa che sfugge agli altri: questa riconciliazione è solo la quiete prima della tempesta. Il caos è imminente.

Intanto, Leocadia non si ferma. Determinata a screditare Adriano, ora rivolge le sue attenzioni a Catalina. Con parole velate di preoccupazione, le fa sorgere il dubbio che suo marito non sia più degno del titolo che porta. La giovane nobile, che finora aveva difeso Adriano senza esitazioni, inizia a vacillare.

Nel hangar, un altro scontro è pronto ad esplodere. Manuel accusa Enora di essersi introdotta dove non avrebbe dovuto e ordina che venga cacciata. Ma Toño interviene. Difende Enora con decisione, convinto che il suo gesto sia stato dettato solo dalla curiosità, non dalla malizia. Esige che le venga data almeno la possibilità di spiegarsi. Manuel, diviso tra l’istinto e il senso di giustizia, è costretto a riconsiderare il suo atteggiamento.

Il capitolo si colora di malinconia: Rómulo, fedele e instancabile, si prepara a lasciare La Promessa. Ma non tutti sono pronti a dirgli addio. Ricardo, in particolare, teme per il proprio futuro. Il silenzio di Alonso sul nuovo maggiordomo lo angoscia. L’incertezza regna.

Ed è in questo vuoto che Leocadia getta la sua ultima carta: propone un nome del tutto inatteso come nuovo maggiordomo – Cristóbal Ballesteros. Lo stupore si diffonde come un’onda tra i Luján. Chi è quest’uomo? Da dove viene? Perché proprio lui?

Le domande si moltiplicano. Alcuni iniziano a sospettare che Cristóbal non sia affatto uno sconosciuto. Forse è una pedina del passato di Leocadia, qualcuno su cui lei può esercitare un controllo totale. Altri lo vedono come un semplice opportunista, pronto a inserirsi nei vuoti di potere per trarne vantaggio.

Ma una cosa è certa: la sua presenza non è casuale. Il suo arrivo promette di sconvolgere ancora una volta l’equilibrio già precario della tenuta.

La Promessa trema di nuovo. Quello che sembrava essere l’inizio di un nuovo ordine rischia di trasformarsi in un’illusione fugace. Con Cristóbal Ballesteros ancora avvolto nel mistero, e Leocadia che continua a muovere i fili nell’ombra, il gioco del potere è tutt’altro che finito.

E mentre il sole tramonta sui giardini della tenuta, una verità emerge con chiarezza: la pace, se mai c’è stata, non era che un miraggio. La Promessa entra ora in una fase nuova. Più oscura. Più pericolosa. Più imprevedibile.