Il palazzo trema come mai prima d’ora. Un gesto inaspettato scuote le fondamenta di tutta La Promessa: il potente duca Lisandro, noto per la sua fierezza e il rispetto incrollabile delle tradizioni, decide di offrire un titolo nobiliare estinto da secoli al giovane Adriano, un contadino dal cuore nobile che, in una notte di tempesta, gli aveva salvato la vita. Un manoscritto ornato da sigilli e corone, simbolo di potere assoluto, è la chiave per trasformare Adriano in un duca.

Ma ciò che rende quell’istante leggendario non è l’offerta, bensì il rifiuto.

Sì, Adriano – con la sua semplicità, il sudore ancora impresso nelle vene, e lo sguardo fiero di chi conosce il valore del sacrificio – prende tra le mani il pergamena, sorride lievemente… e la restituisce. Un gesto che gela l’intero salone. I servitori smettono di respirare, i nobili si guardano attoniti. Adriano non solo rinuncia a un titolo, ma spezza il rituale secolare della gerarchia. Per Lisandro, è un atto di rinnovamento. Per Leocadia, invece, è un insulto inaccettabile.

Lo sguardo della donna si fa duro come il marmo. Per lei, il sangue nobile è sacro, immutabile. E chi osa rifiutare la benedizione del lignaggio, è un pericolo da eliminare. Mentre Caterina trattiene le lacrime per l’ammirazione, ed Emilia paragona il gesto di Adriano allo splendore di un diamante puro, Leocadia tesse le sue trame nell’ombra. La nobiltà non può permettere un tale affronto.

E le conseguenze non tardano ad arrivare.

In un angolo segreto del giardino, Curro e Pía compiono un esperimento inquietante. Hanno tra le mani un liquido sconosciuto, che versano su una foglia fresca. In pochi istanti, la pianta si accascia, annerisce e muore. È veleno. Un veleno studiato, preciso, usato per colpire nell’ombra. Chi lo ha prodotto? Quale mano vuole spezzare ciò che Adriano rappresenta?

Parte una frenetica indagine. Curro, Pía, Emilia e Rómulo setacciano la biblioteca, interrogano in segreto, cercano nei registri antichi. Scoprono che un volume di rimedi velenosi è scomparso. È chiaro: qualcuno con accesso alle conoscenze proibite trama nell’ombra per proteggere il vecchio ordine.

Nel frattempo, anche il sacerdote Samuel vive un momento difficile. Dopo essere stato allontanato per accuse mai provate, si ritira nel piccolo oratorio privato del palazzo. In solitudine, riflette. Ma l’arrivo di María Fernández, carica di pentimento, riaccende in lui una scintilla di speranza. “Il perdono non cancella la colpa, ma libera chi perdona e chi è perdonato,” le dice Samuel. Una nuova alleanza si forma in silenzio, contro l’ingiustizia che inquina le mura del palazzo.

Ma Leocadia non si ferma. Raduna nella sua sala d’onore nobili, dame, cavalieri e mercanti influenti. Tra candele d’argento e calici di vino pregiato, tenta di screditare Adriano con parole avvelenate. Crede di avere il controllo… ma non sa che tra gli invitati si nasconde Angela. Sotto mentite spoglie, la giovane ascolta, osserva e annota tutto. Il suo obiettivo è chiaro: smascherare Leocadia nel momento più opportuno.

Intanto, Lisandro contempla il cielo notturno, solo con un calice in mano. Sa che la sua scelta ha rotto con secoli di consuetudini, ma è convinto che il futuro debba essere costruito sul merito, non sul sangue. Adriano è un simbolo, un’opportunità per trasformare il regno.

Ma l’atmosfera si carica di tensione quando Adriano riceve una lettera minacciosa. Una piuma sporca di sangue e un messaggio inquietante: “Il tuo rifiuto non fermerà il veleno.” È un avvertimento. Un pericolo concreto. Ma Adriano non vacilla. Ora la sua battaglia è più grande: è una lotta per tutti coloro che non hanno mai avuto voce.

All’alba, il confronto finale ha inizio. Lisandro convoca il consiglio nella sala del trono. Adriano entra con i suoi alleati. Tutti attendono. Leocadia è sicura della sua supremazia… finché Angela, con passo deciso, espone le prove raccolte: volumi rubati, ricette velenose, nomi. Il volto di Leocadia impallidisce, la sua maschera cade. La corte intera trattiene il respiro.

Lisandro si alza e con voce ferma dichiara che nessuno, nemmeno i nobili più antichi, è al di sopra della giustizia. I colpevoli saranno puniti. Il veleno è stato scoperto, le trame smascherate. E il palazzo, scosso ma non distrutto, inizia a risvegliarsi.

Quella che sembrava una semplice offerta di titolo è diventata il catalizzatore di una rivoluzione. Un contadino che rifiuta un ducato diventa simbolo di dignità. Un sacerdote umiliato trova la redenzione. Una giovane spia si trasforma in paladina della verità. E un duca saggio capisce che per salvare il suo regno, deve prima salvare la sua anima.

La Promessa non è più solo una storia d’amore o di ambizione. È la cronaca viva di un palazzo in trasformazione, dove le vecchie alleanze crollano e nuovi eroi sorgono dalle ceneri dell’ingiustizia. La guerra per l’anima della tenuta è cominciata, e questa volta, il lignaggio non basterà per vincere.

Il destino della nobiltà è in bilico.
E solo chi avrà il coraggio di guardarsi allo specchio… potrà riscriverlo.