TEASER TRIGGER
😱 Una figura del passato irrompe nel presente con una verità capace di scuotere le fondamenta del palazzo! Jana torna dall’ombra… e confessa di essere la responsabile della distruzione del ritratto di Cruz. Ma la sua confessione non è solo un atto di ribellione: è un grido contro la manipolazione, il tradimento e il dolore taciuto per anni.
IL SILENZIO SPEZZATO DAL CAOS
L’alba non ha ancora accarezzato le mura fredde de La Promessa quando un urlo squarcia l’aria pesante del palazzo. Alonso, il marchese, cammina come un uomo posseduto. I suoi passi sono rapidi, nervosi, rabbiosi. Davanti a lui, l’inimmaginabile: il ritratto di Cruz, simbolo di potere e di misteri taciuti, giace a terra, in pezzi. La cornice è spezzata, la tela lacerata, i colori sfregiati da una violenza cieca.
Senza spiegare nulla, Alonso emette un ordine secco:
“Tutti nel salone tra mezz’ora. Nessuno è escluso.”
Non è una richiesta, è una sentenza.
UN’ASSEMBLEA DI SOSPETTI
Il salone si riempie come nei giorni delle grandi cerimonie, ma questa volta l’atmosfera è cupa, tesa, impenetrabile. Nobili, servitù, ospiti: tutti tacciono sotto lo sguardo incandescente del marchese. Alonso si pone al centro della sala. Fiero. Inesorabile.
“Per anni ho tollerato tradimenti. Ho visto questa casa sgretolarsi dall’interno. Ma questo…”, indica i resti del quadro, “…questo è imperdonabile.”
Uno ad uno, i presenti vengono interrogati. Catalina, mantenendo un’apparente calma, suggerisce che possa essere stato un incidente. Adriano, pacato, giura di non aver mai notato il quadro prima di quel giorno. Leocadia, offesa, recita la parte della vittima. Lorenzo, freddo e distante, nega con disprezzo. Curro, scosso, ma deciso, afferma con convinzione la sua innocenza.
Tutti negano.
Tutti… tranne uno.
UNA CONFESSIONE INASPETTATA
Proprio quando Alonso minaccia misure drastiche – ritiro dei privilegi, sospensione degli stipendi, isolamento, persino l’intervento della Guardia Civile – una voce taglia la tensione come una lama:
“Sono stata io, marchese. Sono io che ho distrutto il ritratto di Cruz. E lo rifarei, mille volte ancora.”
Tutti si voltano di scatto. Il volto di Alonso impallidisce. Si gira lentamente, con lo sguardo incredulo.
È Jana. Viva. Presente. Imperturbabile.
Il silenzio si frantuma, come la tela distrutta. La donna che tutti credevano morta, si erge con fierezza. I suoi occhi non mostrano vergogna, ma giustizia.
“Quel ritratto non rappresentava Cruz. Rappresentava la menzogna. La manipolazione. Il dolore. Il male che mi è stato fatto, e che questa casa continua a nascondere. Non potevo più sopportare di vederlo appeso come simbolo di normalità.”
UNA VERITÀ CHE BRUCIA
Alonso resta senza fiato.
“Ma… tu eri morta. Io… ho seppellito il tuo corpo.”
Jana lo guarda negli occhi e risponde con una freddezza che lacera l’anima:
“Hai visto ciò che volevano farti vedere. Non la verità. Perché la verità fa male. E tu hai preferito dormire piuttosto che affrontarla.”
Poi si avvicina, lo sfiora sul volto con dolcezza spietata.
“Svegliati, Alonso. Leocadia, Lorenzo… persino coloro che ami ti hanno mentito. Sei circondato da serpenti che ti drogano con la gentilezza, con bugie vestite da abitudini.”
E in quell’istante… tutto scompare.
REALTÀ O ALLUCINAZIONE?
Alonso si risveglia di soprassalto nel suo studio. È sudato, confuso, tremante. Tutto era stato solo un sogno… o forse no?
Il ritratto di Cruz è ancora lì, intatto, sulla parete. Nessuna riunione. Nessuna confessione. Nessuna Jana viva.
Si stropiccia gli occhi. Sul tavolo, una tazza di tè ancora fumante emana un profumo dolce e familiare. È lo stesso aroma del “sogno”.
Leocadia entra, sorridente come sempre.
“Hai dormito profondamente. Ti ho portato il tè, come ogni pomeriggio.”
Ma questa volta, Alonso non beve. Qualcosa in lui è cambiato. Fissa la tazza come fosse veleno.
“Me lo porti ogni giorno?”, chiede con tono ruvido, nuovo.
Leocadia cerca di rassicurarlo:
“Serve per calmarti. Il palazzo ti stressa troppo…”
Ma Alonso non ascolta più.
Una scintilla si è accesa nei suoi occhi. Una fiamma di dubbio. Di verità.
Esce dalla stanza senza aggiungere altro. Camminando per i corridoi, sente ancora quel profumo persistente. Lo stesso del tè. Lo stesso del sogno. Lo stesso che forse lo ha tenuto addormentato, sedato, prigioniero… per troppo tempo.
ERA SOLO UN SOGNO?
E se non fosse stato un semplice incubo?
E se il subconscio di Alonso stesse cercando di avvisarlo?
E se Jana fosse davvero viva?
E se qualcuno stesse manipolando la sua mente con mezzi ben più sottili del visibile?
Nei prossimi episodi, La Promessa entrerà in un territorio ancora più oscuro. Il palazzo sarà chiuso, le tensioni saliranno alle stelle e il ritratto di Cruz potrebbe essere solo la prima tessera di un domino pronto a crollare.
E TU, COSA NE PENSI?
Secondo te, Leocadia è davvero dietro il controllo mentale del marchese?
Oppure tutto è solo un sogno carico di verità simboliche?
👀 Non perdere il prossimo episodio… perché il peggio deve ancora arrivare.
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