La tensione a La Promessa è ormai alle stelle, e la verità sembra essere sempre più vicina a venire a galla. Virtudes è in allerta: sa bene che i segreti custoditi tra le antiche mura del palazzo non possono restare sepolti per sempre, soprattutto ora che Lorenzo si sta avvicinando troppo alla verità. C’è un’aria pesante, densa di sospetti e paure, e il destino di Catalina è in bilico, più che mai.
Catalina, stanca e provata da tutto ciò che ha sopportato, si trova in un momento estremamente fragile. La sua figura, pur forte e determinata, è attraversata da una stanchezza che va oltre la fatica fisica: è un’anima ferita, che cerca disperatamente un appiglio, una speranza, in un labirinto di dolore, inganni e decisioni impossibili. Quando Adriano riappare nella sua vita, il passato irrompe con prepotenza. Lui è l’uomo che un tempo le aveva promesso un futuro, ma che ora torna carico di rimorsi, pronto a chiedere perdono. Catalina lo ascolta, ma il suo sguardo è freddo, la voce ferma: “Abbiamo già parlato.”
Adriano la supplica, le chiede solo una possibilità. Vuole essere un padre, condividere il peso e la gioia della genitorialità. Ma Catalina è irremovibile: crescerà i suoi figli da sola. Lo scontro emotivo tra i due è carico di dolore, di parole non dette, di promesse infrante. Catalina, con voce spezzata, evoca il nome di Pelaio, l’uomo che l’ha tradita e lasciata sola. Non vuole rivivere quell’incubo. Adriano cerca di rassicurarla, ma Catalina si è ormai trasformata: non è più la donna che lui ha conosciuto. “Sono cambiata”, afferma. Senza un’altra parola, si allontana lasciandolo con il cuore a pezzi.
Ma proprio mentre cerca di allontanarsi, Catalina viene colpita da un dolore improvviso. Una contrazione lancinante la costringe a piegarsi in due. Curro e Angela, che si trovano poco distanti, notano subito che qualcosa non va. Corrono verso di lei, la sollevano e la portano dentro al palazzo mentre il panico si diffonde tra la servitù. La giovane sta per partorire. Il tempo stringe e il medico non è presente. Petra, sconvolta, informa che è al villaggio.
Angela prende subito in mano la situazione, mentre il maggiordomo ordina di portare Catalina nella sua stanza. In pochi minuti, la giovane viene adagiata sul letto, le contrazioni sempre più forti, il viso contratto per il dolore. “Non ce la faccio più”, sussurra, ma Angela la incoraggia a resistere. Se il medico non arriva in tempo, sarà lei ad assisterla nel parto.
La tensione è altissima. Tutti aspettano con il fiato sospeso, finché finalmente si sente una voce decisa provenire dal corridoio: il medico è arrivato. Con prontezza prende in mano la situazione, chiede spazio e si prepara ad assistere Catalina. La stanza si trasforma in un campo di battaglia tra dolore e speranza, e finalmente Catalina si sente, almeno per un attimo, al sicuro.
Nel frattempo, Romulo corre nell’ufficio di Manuel con una notizia urgente: Catalina è in travaglio, ma ci sono state complicazioni. A peggiorare la situazione, una discussione accesa avuta poco prima con Adriano. Manuel, furioso, scende di corsa e trova Adriano seduto sui gradini del palazzo, distrutto. Senza esitare, lo affronta. Gli rinfaccia tutto il dolore che ha causato a sua sorella, la sofferenza che ora Catalina sta vivendo anche a causa sua. Adriano cerca di giustificarsi, afferma di amarla ancora, di voler solo essere presente nella vita dei bambini. Ma Manuel non vuole sentire ragioni: lo caccia via con rabbia, minacciandolo di conseguenze se qualcosa dovesse accadere a Catalina o ai bambini.
Adriano, visibilmente provato, si allontana in silenzio, sconfitto. Manuel risale le scale col cuore infuocato. Le ore successive sono un susseguirsi di attese angoscianti. Pia, Angela, Curro e gli altri membri della servitù restano in allerta, sospesi tra la paura e la speranza. I corridoi del palazzo, solitamente animati da gesti quotidiani, diventano silenziosi e tesi. Ogni passo, ogni sussurro, sembra carico di significato.
Finalmente, a notte fonda, la porta della stanza si apre. Il medico esce, il volto stanco ma sereno, e annuncia con voce pacata: “Sono nati. Due bambini, sani e forti. E Catalina sta bene.” Un sospiro collettivo attraversa l’intero palazzo. Le lacrime scorrono, ma questa volta non sono di dolore. Sono lacrime di sollievo, di una gioia ritrovata.
Tuttavia, mentre in molti si concedono un momento di respiro, altri restano in allerta. Virtudes, in particolare, osserva ogni cosa con occhi attenti. Sa bene che la nascita dei bambini segna solo l’inizio di una nuova fase, forse ancora più pericolosa. Lorenzo, infatti, sembra intenzionato a scavare a fondo, e si sta avvicinando troppo alla verità. Una verità che, se rivelata, potrebbe far crollare l’intero castello di bugie costruito nel tempo.
Il ritorno di Adriano, la rabbia di Manuel, il dolore di Catalina e la nascita dei gemelli sono solo l’inizio di un nuovo capitolo pieno di insidie. Il segreto che grava sulla famiglia è troppo grande per restare nascosto ancora a lungo. Virtudes lo sa, e il suo istinto le dice che presto succederà qualcosa di irreparabile.
La Promessa continua a stupire e commuovere, tra drammi familiari, scelte difficili e la minaccia costante che la verità venga alla luce. E quando la verità esploderà, nessuno sarà al sicuro.