Il vento caldo dell’Andalusia accarezza i giardini de La Promessa, ma dentro Curro infuria un’uragano silenzioso. Tornato dalla guerra, l’uomo non è più lo stesso: il suo sguardo può sembrare immutato, ma dentro di sé è ancora in trincea. Le ferite fisiche sono nulla in confronto a quelle dell’anima. Il dolore, la perdita, i ricordi dei compagni caduti e la brutalità vissuta al fronte lo hanno cambiato profondamente. Ogni angolo della tenuta gli ricorda qualcosa, ma soprattutto qualcuno: Martina.
Il ricordo di lei lo accompagna ovunque. Un amore vissuto nell’ombra, fatto di baci rubati, promesse sussurrate e silenzi più eloquenti di mille parole. Il loro legame, intenso e profondo, sembrava sopravvivere a ogni tempesta, ma la guerra ha cambiato le carte in tavola. Martina ha atteso Curro con speranza, cercando nei suoi occhi un riflesso di quello che erano. Ma ha trovato un uomo diverso, spezzato e chiuso nel dolore.
Nonostante tutto, Martina ha provato a tenerlo vicino, a non lasciarlo andare. Ha creduto che il loro amore potesse resistere anche a quello. Ma quando una nuova figura femminile, Giulia, ha iniziato a orbitare attorno a Curro, le cose sono lentamente cambiate. Giulia, con la sua dolcezza, la sua luce discreta e le sue attenzioni silenziose, ha iniziato a insinuarsi nel cuore dell’uomo. Quello che all’inizio sembrava solo un’amicizia, si è trasformato in qualcosa di più profondo, lasciando Martina a lottare con un dolore che non sapeva più come contenere.
Martina ha provato a negare ciò che stava accadendo, a fingere che tutto fosse ancora com’era. Ma il cuore, si sa, non mente. E il momento della verità non ha tardato ad arrivare.
In una calda mattina d’estate, Curro le chiede di incontrarlo sotto il grande albero che fu testimone delle loro prime promesse d’amore. Martina, con il cuore che batte forte e una speranza che tenta disperatamente di resistere, lo raggiunge. Ma le parole di Curro la trafiggono come lame: “Sarai sempre importante per me, ma non riesco più ad amarti come vorrei”.
Martina, colpita ma non sorpresa, riconosce in quelle parole la stessa verità che lei stessa aveva cercato di ignorare. “Anche tu lo senti, vero? Che non siamo più gli stessi?” mormora. Curro annuisce, con gli occhi pieni di tristezza. Parla dei suoi incubi, dei suoi compagni persi, ma anche di come Giulia gli abbia ridato un po’ di pace. Tuttavia, non dimentica di dirle: “Nei momenti peggiori, sei stata tu a tenermi in vita”.
Le lacrime di Martina sono silenziose. Nessun grido, nessuna rabbia. Solo una struggente consapevolezza. Lo abbraccia forte, con tutta la dolcezza che le resta, come per trattenere quel “noi” che si sta dissolvendo. “Ti ho amato e ti amerò ancora,” sussurra, “ma so che è giusto così.”
La maturità con cui entrambi affrontano la fine del loro amore è sorprendente. Non ci sono colpe da attribuire, solo verità da accettare. La loro storia, intensa e fragile, non viene dimenticata ma custodita con rispetto, come un fiore che, pur avvizzito, conserva il suo profumo.
Nei giorni successivi, Curro si perde in riflessioni profonde. Ripercorre i momenti con Martina, i luoghi condivisi, il silenzio che ora è diventato compagno. Ma accanto a lui c’è Giulia. Non invade, non chiede. È presente. Una passeggiata tra i campi, una tazza di tè, una parola al momento giusto. Un giorno, davanti a un tramonto, Curro si volta verso di lei: “Non so nemmeno quando sei entrata nella mia vita, ma sento che ci sei sempre stata”. Giulia sorride, senza bisogno di rispondere. L’amore a volte non ha bisogno di parole, si fa spazio piano, con delicatezza.
Intanto Martina affronta con dignità il dolore. Dopo giorni di lacrime, si rialza. Torna a vivere la tenuta, a partecipare, a sorridere anche se con fatica. Quando incontra Giulia, le rivolge parole oneste: “Ti ho trattata male, e me ne scuso. Non era colpa tua, era il mio cuore che non voleva accettare”. Un abbraccio tra le due suggella una pace inaspettata.
Eppure, mentre la vita sembra lentamente ritrovare un equilibrio, qualcosa di misterioso turba la quiete. Tra i domestici iniziano a circolare voci. C’è chi parla dell’amicizia tra Curro e Giulia, chi insinua che Martina nasconda qualcosa. Poi arriva una lettera misteriosa, lasciata nella stanza di Martina. Nessun mittente, solo poche parole: “Non tutto è perduto. La verità verrà a galla.”
Martina sbianca. Il passato, evidentemente, non ha ancora smesso di bussare. E la seconda lettera, quella trovata la sera seguente sotto il cuscino, è ancora più inquietante: “Curro non è l’unico che hai perso. Ricordi davvero tutto ciò che è successo?”
Chi sta cercando di risvegliare i fantasmi del passato? Quale verità nascosta sta per emergere? Martina sente che qualcosa si muove sotto la superficie, qualcosa che potrebbe sconvolgere di nuovo tutti gli equilibri.
Nel frattempo, Curro e Giulia si ritrovano ancora una volta tra i campi. L’aria profuma di lavanda e il tramonto colora il cielo. Curro si ferma, guarda Giulia e con sincerità le dice: “Non voglio affrettare nulla, ma so che con te mi sento in pace”. Lei gli prende la mano, in silenzio.
E da lontano, nascosta tra le siepi, Martina osserva. Una lacrima le scivola sul viso. Non è più una lacrima di rabbia o gelosia. È accettazione. La consapevolezza che l’amore a volte cambia forma, ma non per questo perde valore.
A La Promessa, ogni parola taciuta, ogni sguardo carico di emozione, ogni passo tra i corridoi antichi della tenuta, racconta una storia. E proprio quando tutto sembra calmo, il passato torna a reclamare la sua parte.
Martina sa che qualcosa di grande sta per accadere. E quella promessa, fatta tempo fa sotto l’albero, non è ancora stata spezzata del tutto. La verità è pronta a emergere. E nulla sarà più come prima.