LA PROMESSA ANTICIPAZIONI: JANA FREDA CON MARIA, L’AMICIZIA VA IN FRANTUMI

Il destino sembra giocare la sua partita più crudele nella tenuta dei Luján. Ciò che per anni era stato un rifugio sicuro, un legame indissolubile nato tra corridoi, cucine e notti di confidenze, ora rischia di dissolversi nel nulla sotto il peso di segreti e imposizioni. Jana e Maria, un tempo inseparabili come sorelle, si trovano improvvisamente divise da un muro invisibile, costruito con le regole ferree della marchesa Cruz e cementato dal silenzio obbligato di chi non ha scelta.

La mattina si apre con un’atmosfera carica di tensione. I raggi del sole filtrano dalle finestre della Promessa, ma per Jana non sono luce bensì riflettori che la mettono a nudo. Porta dentro di sé un giuramento fatto a Cruz, un patto che pesa come catene: Maria può restare a lavorare nella tenuta, ma a un prezzo altissimo. Non sarà più l’amica, la sorella del cuore, ma solo una domestica. Ogni gesto affettuoso, ogni parola di confidenza dovrà essere cancellata.

E così, mentre Gloria le impartisce lezioni di comportamento da signora, Jana si trova costretta a recitare una parte che le lacera l’anima. La postura rigida, il capo appena piegato, il ventaglio di seta tra le mani diventano strumenti di addestramento, simboli di un mondo che non le appartiene. Ma è quando Maria entra nella stanza, con il suo solito sorriso sincero e un vassoio di caffè, che il dramma si consuma.

Maria, ignara del patto, cerca Jana con la stessa dolcezza di sempre. Chiede notizie, con la preoccupazione negli occhi, come una sorella premurosa. Jana vorrebbe rispondere, vorrebbe stringerla forte, ma Gloria la blocca con un cenno impercettibile. E allora, con voce fredda e distante, Jana pronuncia parole che le si conficcano in gola: “La signorina non desidera essere disturbata.”

Per Maria è uno schiaffo. Si irrigidisce, abbassa lo sguardo, cerca di mascherare il dolore, ma dentro sente crollare qualcosa. Quando si volta per uscire, Jana, invece di trattenerla, aggiunge un’ulteriore ferita: “Non voglio il caffè oggi, ho già i nervi abbastanza tesi.” Maria trattiene le lacrime e chiude piano la porta, lasciando dietro di sé un silenzio assordante.

Jana resta immobile, divorata dal rimorso. Ogni parola le è sembrata un tradimento, ogni sguardo di Maria una pugnalata al cuore. “Sono stata troppo dura”, mormora, ma Gloria la ammonisce: “Ti sei comportata come una signora con la sua cameriera”. Una frase che dovrebbe rassicurarla, ma che invece la ferisce ancora di più. Perché Jana non vuole essere una padrona fredda e distante, vuole essere l’amica che ha sempre protetto Maria.

Nel frattempo, in cucina, Maria esplode. Sbattendo il vassoio sul tavolo confida a Teresa la sua rabbia e la sua delusione: “Jana non è più la stessa. Mi ha parlato come se fossi niente.” La rabbia, però, nasconde il dolore profondo di chi si sente tradita proprio dalla persona che più amava. Teresa intuisce la verità, sa che Jana è prigioniera di un gioco più grande, ma tace: in certi momenti le spiegazioni non servono, servirebbe solo fermare il dolore.

Jana, sola nella sua stanza, ripensa al loro primo incontro, quando Maria le aveva offerto un pezzo di pane e insieme avevano condiviso sogni e lacrime. Adesso quel ricordo sembra appartenere a un’altra vita. Ogni lezione con Gloria diventa un passo lontano da quel passato, ogni sguardo di Cruz un monito che la obbliga al silenzio.

Il conflitto interiore cresce. Catalina, intuendo il suo turbamento, le dice: “Non lasciarti cambiare troppo, Jana. Io so chi sei e non voglio perderti.” Ma dentro di sé Jana sa che con Maria la frattura è già aperta. Cruz, compiaciuta, osserva da lontano: la separazione è il suo trionfo, l’ennesima dimostrazione del potere che esercita su tutti.

Maria, intanto, non riesce a perdonare. Si sente umiliata, respinta. Persino Catalina e Curro la trattano con rispetto, ma non Jana, non la sorella che aveva scelto. Ogni gesto in cucina diventa rabbioso: il coltello che taglia il pane, il mestolo che sbatte contro la pentola. Teresa la consola, ma le sue parole scivolano via come acqua su una roccia.

Manuel, dal canto suo, vede tutto. Nota il distacco crescente, lo sguardo triste di Jana, e sente il peso dell’influenza di Cruz. Vorrebbe ribellarsi, ma sa che la posizione di Jana è ancora fragile. L’unica cosa che può fare è aspettare, stringere i pugni e ripetersi: “Resisti. Troveremo il modo di vincerla.”

La notte cala, ma non porta pace. Jana scrive nel suo quaderno pensieri tormentati: “Se per salvarti devo ferirti, che sorella sono mai diventata?” Ogni parola è una ferita nuova, ogni ricordo di Maria una lama che la recide dentro. Intanto Maria, accanto al camino, confida a Teresa il suo dolore: “Se continua così finirò per odiarla.” Un odio che in realtà nasconde amore deluso, ma che rischia di trasformarsi in distanza irreparabile.

Cruz, con il suo sorriso gelido, osserva gli effetti del veleno che ha inoculato. Il suo piano ha funzionato: Jana e Maria non sono più unite, e l’isolamento della ragazza è ormai compiuto.

Il giorno successivo la tensione non accenna a diminuire. Jana continua a indossare la maschera della signora, imparando persino che il silenzio può essere un’arma. Ma dentro di sé sente che quel silenzio la sta svuotando, le sta rubando la voce e soprattutto le sta rubando Maria.

Nella cucina, la giovane domestica confida amaramente a Teresa: “Non era lei. Non era la mia amica.” E mentre il dolore si trasforma in rabbia, Jana si ritrova a fissare il ventaglio che Gloria le ha lasciato, simbolo di un linguaggio elegante ma freddo, incapace di contenere la verità più importante: che l’amicizia vera non conosce etichette né gerarchie.

Il legame che le aveva unite come sorelle sembra ora spezzato. E mentre entrambe piangono in silenzio, separate da muri invisibili, Cruz si crogiola nella vittoria. Ma il cuore di Jana continua a ribellarsi, e quello di Maria a sanguinare. L’amicizia che sembrava eterna è appesa a un filo, e il rischio che si spezzi per sempre è più reale che mai.

Il futuro della Promessa si tinge così di dolore e sospetti: l’amore può sopravvivere alla freddezza imposta, o la maschera che Jana indossa finirà per soffocare per sempre la voce della verità?

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