Nel cuore della tenuta de La Promessa, un’intera rete di menzogne sta per crollare con fragore. Tutto comincia con un piano calcolato e velenoso di Leocadia, decisa a sbarazzarsi di Curro, il figlio bastardo del marchese Alonso, che sta scavando troppo a fondo nel passato oscuro della famiglia. Fingendo di preoccuparsi per la reputazione della casata, Leocadia convince Alonso che la presenza di Curro è un rischio crescente, tanto da proporne l’allontanamento “diplomatico” in Italia. La sua manipolazione è raffinata, basata su una bugia sussurrata al momento giusto: convincere Alonso che è per il bene della famiglia.
Il piano oscuro nella biblioteca
Ma prima che Alonso si decida, Leocadia e il suo complice Lorenzo si incontrano nella biblioteca per definire gli ultimi dettagli del loro intrigo. Lì, tra libri antichi e il crepitio del camino, si rivelano senza freni: parlano di sabotaggi falliti, della caduta da cavallo di Curro che non è andata come previsto, e di come ora servirà ingegno e non forza per eliminarlo. In un momento carico di tensione, percepiscono un rumore dietro la libreria — qualcuno li ha sentiti? Un respiro trattenuto, una scarpa nel fango… La paura che la loro conversazione sia stata intercettata si fa reale.
L’illusione dell’allontanamento
Alonso, stanco e influenzato dalla manipolazione, convoca Curro nel suo studio. Il marchese, con una lettera già sigillata per un conte di Siena, presenta la partenza come un’opportunità. Curro, però, percepisce l’inganno. Le parole tra padre e figlio diventano pietre: dolore, rabbia, accuse represse. Curro si sente tradito, sacrificato come un problema da nascondere sotto un tappeto nobile. Quando se ne va sbattendo la porta, Leocadia, nascosta, sorride. La sua trappola ha funzionato. Ma un nuovo colpo di scena ribalta tutto.
Petra affronta sua madre
Petra, figlia di Leocadia, sorprende la madre mentre origlia soddisfatta. “Ti piace vederli distruggersi a vicenda, vero?” le dice con freddezza. Petra, ormai consapevole del doppio gioco della madre, promette che non le permetterà di continuare da sola questa partita di intrighi.
La confessione sussurrata e l’ombra di una trappola
Curro, sconvolto, scopre che la sua partenza non è altro che una messa in scena per toglierlo di mezzo. Ascolta una conversazione segreta in cui si dice chiaramente: “Ha accettato, ma dobbiamo agire prima. Se parla con Catalina o Petra, tutto crolla.” Capisce allora che non è una fuga, ma una condanna mascherata. È il segnale: deve reagire, deve lottare. E mentre Angela, la donna che ama, gli promette di restare a sorvegliare le sue spalle, Curro prende una decisione: non partirà. E farà cadere tutti, uno a uno.
La tempesta esplode: confronto madre-figlia
Nel mezzo di una scena d’addio intima tra Curro e Angela, irrompe Leocadia, furiosa, decisa a strappar via sua figlia da quel legame. Il confronto tra madre e figlia è feroce, carico di insulti e verità taciute. Angela, per la prima volta, si ribella apertamente: “Curro è più uomo di chiunque in questo palazzo.” Leocadia perde il controllo, tenta di portarla via con la forza. Curro la ferma. Leocadia lo minaccia apertamente: “Hai osato troppo. Io non dimentico.”
La frase che cambia tutto
Ma è proprio in quell’istante che Leocadia commette l’errore fatale. Accecata dalla rabbia, sputa fuori l’indicibile: “Se quel bastardo fosse caduto bene dal cavallo, come avevo pianificato, tutto questo sarebbe finito.” La stanza si ghiaccia. Angela sbianca. Curro la fissa. Leocadia si rende conto troppo tardi di aver pronunciato una condanna.
La verità viene a galla davanti ad Alonso
Nella soglia della porta, Alonso è lì. Ha sentito tutto. Gli occhi sbarrati, la pelle bianca. “Hai tentato di uccidere mio figlio?” le chiede con voce spezzata. Leocadia prova a giustificarsi, ma è inutile. La maschera è caduta. Alonso si avvicina a lei, devastato. “Hai distrutto la mia famiglia. Hai infangato Eugenia, hai manipolato tutto. Hai tentato di eliminare mio figlio.”
Una resa dei conti finale… e un nuovo inizio
Curro, ancora tremante, si allontana lentamente. Angela lo segue. In quel momento, il passato e il presente si fondono in un’unica verità: Curro è il simbolo vivente del prezzo della verità, e da oggi ha deciso di non fuggire più. La guerra è appena cominciata, ma stavolta le carte in tavola sono cambiate.
LA PROMESSA non sarà più la stessa.