Un colpo di pistola, una coscienza che vacilla e un destino ormai segnato: Melek è sull’orlo del baratro dopo aver sparato a Cihan, l’uomo che ama e padre del bambino che porta in grembo. Le prossime puntate di La Notte nel Cuore si aprono con un momento ad alta tensione, in cui Melek, sopraffatta dal senso di colpa, si reca al commissariato decisa a confessare. Ma la verità, come sempre, è un lusso che pochi possono permettersi…
Il peso della colpa e l’intervento di Tassin
Con il cuore in gola e gli occhi gonfi di lacrime, Melek attraversa la soglia del commissariato. Sta per rivelare tutto, pronta a pagare per il suo gesto. Ma Tassin, come un’ombra silenziosa, la intercetta all’ingresso. Chiede di parlare con lei, insistente e deciso. Il commissario accetta di lasciarli soli, ma poco dopo Melek lascia l’edificio: non ha detto nulla. La sua coscienza è in guerra, ma il senso di protezione che Tassin le offre è una forza più potente del rimorso.
All’esterno, Tassin la affronta: sa tutto. Lei si sente soffocare. Vuole espiare, ma Tassin le ricorda che ora non può pensare solo a sé stessa: c’è un bambino da proteggere. Le sue parole colpiscono Melek come un fulmine. Come fa a sapere della gravidanza? Cadri ha parlato? O è solo l’istinto di un uomo che ha imparato a leggere le ferite altrui? Melek è confusa, ma non può negare di aver sparato. “Ho tolto la vita al padre di mio figlio”, sussurra devastata.
Tassin le propone di salire in macchina. La strada è piena di sguardi indiscreti. Una volta dentro, tenta di farle vedere un’altra prospettiva: anche se ha sbagliato, può ancora salvare qualcosa. Ma Melek, dilaniata, vuole tornare indietro. Le viene un conato, costringendoli a fermarsi. In lacrime ripete: “Ho ucciso Cihan”. A quel punto, Tassin le rivela la verità: Cihan non è morto, è in sala operatoria, ancora vivo. Melek fatica a crederci. L’ha visto coperto di sangue, immobile. Ma Tassin insiste: “Vivrà. Ma tu devi stare zitta.”
La minaccia della famiglia Sanalan
Tassin svela la posta in gioco. Se Melek si consegnerà, la famiglia Sanalan la distruggerà legalmente. Il bambino sarà loro. Crescerà nell’odio, vedrà la madre come un mostro. Melek rabbrividisce. La sola idea di perdere suo figlio le spezza il cuore. Tassin la stringe forte. Deve resistere, per il bambino. In quel momento arrivano Enise e Zera alla bottega di Sumru. Cercano di restituirle i suoi effetti personali, ma lei non si trova. Fuori, il destino continua a intrecciare i suoi fili…
Chihan sopravvive, ma la verità fa paura
Nel frattempo, all’ospedale, Nuh si risveglia e chiede di Melek. Non sa nulla di quanto accaduto. Il dottor Mustafa mente: dice che è passato solo Tassin. Quando Nuh prova a chiamarla, il telefono è spento. I sospetti si moltiplicano. Intanto, un medico informa Sevilai che l’operazione è andata bene: Cihan è fuori pericolo. Anche se incosciente, è salvo.
Ma Esat si mostra scettico: come può un uomo sopravvivere a tre proiettili? Commenta cinicamente che se fosse intervenuto lui, Cihan sarebbe morto. I medici, però, confermano: dovrà rimanere in terapia intensiva, ma può ricevere visite. Sevilai, scossa, osserva il figlio attraverso il vetro. Confida a Sumru che, nonostante gli errori di Cihan, l’amore per Melek era sincero. Ma non sa se riuscirà mai a perdonarlo.
Sumru, casa distrutta e voglia di vendetta
Nel frattempo, Sumru ha appena scoperto che la casa di Zera è stata rasa al suolo. È stato Samet Sanalan. La donna è inorridita, si sente responsabile. Enise cerca di rassicurarla: non è colpa sua. Ma Sumru giura vendetta. Si inginocchia nella polvere, raccoglie un pugno di terra e promette che né Samet né Hikmet la piegheranno. Si presenta furiosa alla villa dei Sanalan, dove affronta la madre Nihayet. La accusa di essere complice del dolore causato da Samet. La madre, fredda, risponde con cinismo.
Quando si tocca l’argomento del test di paternità di Harika, Sumru rivela di sapere tutto. Ma Nihayet insinua che anche lei nasconde segreti. Sumru, ferita e umiliata, esce sbattendo la porta. Per strada ripete a sé stessa che non perdonerà mai sua madre. Ma una cosa è certa: combatterà.
La verità cancellata, l’arresto inevitabile
Tassin intanto è con Melek. Le chiede dettagli sull’ingresso alla villa. Nessuno l’ha vista, ma teme le telecamere. Per fortuna, ha sparato in un angolo cieco. Tassin la rassicura: se Cihan parlerà, lei dovrà negare tutto. Dirà di essere andata a recuperare degli oggetti. Nessuna arma, nessuno sparo. Solo silenzio.
Poi, le sirene della polizia. Tassin mantiene la calma, le ricorda che deve essere forte. Melek viene arrestata con l’accusa di tentato omicidio. Nuh, appena arrivato, riesce a salutarla. Le promette che la tirerà fuori di lì. Melek sussurra che non teme nulla se lui resta al suo fianco. Ma le manette parlano chiaro. Viene portata via.
La prigione e l’ombra della vendetta
Melek, ora in carcere, affronta la nuova realtà. Una donna anziana la accoglie con gentilezza, ma la paura è palpabile. Fuori dal cancello, Nuh e Tassin restano in macchina, sopraffatti dalla preoccupazione. Intanto, Samet, davanti al letto di terapia intensiva di Cihan, piange. Ma le lacrime si trasformano in odio. Giura vendetta contro i Gemelli e contro Tassin.
Le maschere stanno cadendo. Melek pagherà per un crimine che non sa più se ha senso negare. Ma sarà davvero sola? O la verità verrà alla luce prima che la sua anima venga distrutta?