Attorno a un tavolo, in un’atmosfera apparentemente serena, Bahar e i suoi amici condividono un momento conviviale. Ma la tranquillità si spezza quando Doruk, con la spontaneità disarmante di un bambino, rivela a Bora di aver incontrato suo padre e di averci parlato. Le posate si fermano, gli sguardi si incrociano e cala un silenzio teso. Per stemperare l’imbarazzo, Jale devia il discorso sul lavoro, ma le parole di Doruk continuano a bruciare nella mente di Bahar. Poco dopo, Jale le rivela, con apparente naturalezza, che in ospedale l’ha cercata un uomo di nome Sarp.
Bahar sobbalza: Sarp è il nome di suo marito, che crede morto. Vuole conferme, ma Jale minimizza, descrivendo un giovane biondo e assicurando che non si tratta di lui. Bahar non ci crede, soprattutto quando anche Doruk ribadisce di aver visto il padre, e Arif, presente, sembra sapere più di quanto ammetta. Decisa a chiarire, Bahar trascina con sé Hatice per andare nel negozio dove dovrebbe trovarsi questo misterioso Sarp.
Intanto, in un’altra casa, Sirin riceve una chiamata urgente da Yeliz, che le chiede di andare subito in un negozio vicino, ma Sirin la liquida con fastidio. Keida e Yeliz tentano altre vie, contattando Enver, ma Sirin intercetta la chiamata e la fa passare per uno scherzo della banca. Il messaggio che le arriva dopo, però, la agita. Si prepara di fretta per uscire, ma quando vede Bahar e Hatice avvicinarsi al negozio, cambia strada, mormorando che ormai è troppo tardi.
Davanti al negozio chiuso, Bahar scopre dove vive il proprietario. Una donna apre la porta e conferma di avere un figlio di nome Sarp: è un soldato. Ma poco dopo sviene, e Bahar la soccorre. Dentro casa, vede le foto del ragazzo: è proprio il giovane descritto da Jale, ma non il suo Sarp. Nonostante ciò, i dubbi di Bahar crescono: come può un soldato essere stato in ospedale a trovare Enver?
Tornata a casa, Bahar si trova faccia a faccia con Sirin. La rabbia esplode: la afferra per i capelli e la costringe a dirle la verità su Sarp. Sirin nega, accusa Bahar di essere paranoica e sostiene che, se Sarp fosse vivo, sarebbe già tornato da lei. Le due vengono separate, ma l’ostilità resta. Persino durante la cena in famiglia, si provocano sotto il tavolo, fino a farsi scoprire da Doruk e Nisan.
Nel frattempo, Sarp è davvero vivo, a cena con Piril e Suat, ignaro che Bahar stia cercando risposte. Ricordi e flashback rivelano che la sua storia è intrecciata a eventi pericolosi e segreti taciuti. Piril, combattuta, rivive il momento in cui rischiò la vita per salvarlo.
La mattina seguente, Bahar accompagna i bambini a scuola, ancora tormentata dai sospetti che Arif le stia nascondendo la verità. Ricorda che di recente le ha chiesto se accetterebbe Sarp nel caso tornasse. Questo, unito alle parole di Jale, le fa pensare che tutti stiano cospirando per tenerla all’oscuro.
Nel frattempo, a casa di Yeliz e Keida, la situazione economica è disastrosa: il pane è vecchio, i soldi scarseggiano e Abbas, che dovrebbe pagarli, è stato deportato. Decidono di vendere le camicie già pronte al bazar, coinvolgendo Hatice e Arif nel piano.
Ma il vero cuore pulsante di questa parte della storia è il conflitto tra Bahar e Sirin. Bahar non riesce a liberarsi dalla sensazione che la sorella sappia dove sia Sarp. Sirin, pur negando, lascia trapelare nervosismo e ironia crudele. Le due donne si sfidano in un duello psicologico e fisico, dove ogni gesto, ogni parola, è carica di rancore accumulato.
Il mistero si infittisce: Sarp è vivo, ma Bahar non lo sa. Alcuni personaggi vogliono proteggerla dalla verità per paura che la sua salute ne risenta, altri mentono per motivi più oscuri. E intanto Doruk, il figlio, resta convinto di aver visto suo padre, alimentando una tensione che può solo crescere.
Il finale di questa parte lascia con un interrogativo bruciante: Sarp tornerà nella vita di Bahar, o la distanza e le bugie di chi la circonda la condanneranno a vivere nell’incertezza? Una cosa è certa: la forza di Bahar è messa alla prova come mai prima d’ora, e lo scontro con Sirin è solo all’inizio.