Miran si precipita a casa di Azat per riprendere sua nonna, ma ciò che trova lo lascia senza parole. Vedendo Sukran lì, perde subito la calma e la affronta duramente, chiedendole come sia arrivata e perché si trovi in compagnia di quelli che considera i suoi nemici. Ma sua nonna lo implora di ascoltarla: quelle persone l’hanno solo aiutata e non hanno fatto nulla di male. Miran, tuttavia, si rifiuta di sentire ragioni e lascia la casa furioso. Gou, con la sua innocenza, lo rimprovera: “Perché urli sempre? Non ti voglio più bene come prima!” Queste parole colpiscono Miran, ma lui si allontana con sua nonna senza voltarsi indietro.
Intanto, in un momento di riflessione, Nasu capisce che è arrivato il momento di agire: “Devo rimuovere pietre e spine dal vostro cammino, figli miei, anche se dovessi essere io il sacrificio.”
Nel frattempo, Azar si sente sopraffatto dalla situazione e chiede a suo figlio di stargli accanto: “Non mi sento bene, ma devo scoprire la verità.” Chian lo rassicura, ma le sue parole restano misteriose: chi stanno cercando?
Dall’altra parte, Azize ordina a Mahmoud di trovare un pastore nascosto: “Dobbiamo trovarlo prima che lo faccia Miran. Non permetterò che scopra la verità da lui.” Il suo tono freddo non lascia dubbi sulle sue intenzioni: il pastore deve essere eliminato prima che sia troppo tardi.
Nel palazzo, Miran continua a scontrarsi con sua nonna, e Ryan interviene per difenderla. “Quello che stai facendo è sbagliato. Non puoi trattarla così,” gli dice con fermezza. Ma Miran ribatte duramente, affermando che la casa di Azar è dei loro nemici. Sultana prova a rivelargli la verità su Azize, ma quest’ultima la interrompe rapidamente, negando ogni colpa. Miran sembra ancora sotto il controllo di Azize, lasciando tutti scioccati.
Più tardi, Ryan rivela a Sukran la verità: Miran sta solo fingendo di essere dalla parte di Azize per incastrarla. Lui e Azar sono diventati alleati per scoprire la verità. Gli occhi di Sukran si riempiono di stupore e sollievo, mentre Ryan la avverte di non dire nulla a nessuno.
Nel frattempo, Azar e Chian guidano a tutta velocità per trovare il pastore. “È l’unico che può dirci cosa è successo quel giorno,” dice Azar con determinazione. Ma non sono gli unici sulle sue tracce: anche Azize si mette in marcia, decisa ad arrivare prima di loro.
Arrivati alla destinazione, Azar e Chian bussano con forza alla porta del pastore, chiedendo risposte. Ma quando l’uomo apre la porta, davanti a lui appare una figura inaspettata: Azize, che lo fissa con un sorriso freddo. “Benvenuto, Samuz. È passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti.” Il pastore deglutisce nervosamente, capendo di essere in pericolo. Quale verità sta cercando di nascondere Azize? E riusciranno Azar e Miran a scoprirla prima che sia troppo tardi?