Le nuove puntate della terza stagione di Hercai – Amore e Vendetta si tingono di verità sepolte, scontri dolorosi e sconvolgenti rivelazioni che cambieranno per sempre i rapporti familiari e le alleanze. Nei prossimi episodi, Miran si prepara ad affrontare il passato e a riportare a galla una verità che molti hanno tentato di nascondere per anni: il mistero intorno al figlio creduto morto di Sultan sta per essere svelato.
Tutto comincia con Miran determinato a confrontarsi con Firat per scoprire che fine abbia fatto realmente il figlio di Sultan. Nel frattempo, Reyyan insiste affinché suo marito aiuti Esma a riconciliarsi con il figlio perduto. Intanto, Azize si reca da Sultan con un’informazione devastante: Aslan le ha mentito. Non solo è vivo, ma ha anche costruito una nuova vita, senza rinunciare al suo amore per Reyyan. Azize mette Sultan davanti a un ultimatum spietato: o sarà lei stessa a riportarla dal figlio oppure non lo rivedrà mai più. Sultan capisce che la suocera vuole farle da carceriera del proprio figlio, ma Azize la ammonisce: è l’unica strada per non piangere un giorno sulla sua tomba.
Nel cuore della notte, Miran e Firat dissotterrano la tomba del presunto figlio morto di Sultan… e la trovano vuota. Questo conferma i sospetti di Miran: Aslan non è solo vivo, ma è tra loro, nascosto sotto mentite spoglie. Secondo lui, Aslan Karahan è in realtà Aslan Aslanbey, suo cugino, e ha ordito un piano meticoloso per vendicarsi di Azize e portargli via Reyyan.
Mentre ripercorre gli eventi passati, Miran spiega a Firat come ha capito tutto: la verità ha cominciato a venire a galla con il rapimento di Reyyan. Da allora, aveva ricevuto una serie di messaggi anonimi, uno dei quali lo condusse fino a Shukran. Solo quando entrò nella casa di Aslan e trovò il bot con i messaggi, capì chi ne fosse l’autore. I sospetti si rafforzarono quando Gunul gli confessò che era stata costretta dalla nonna a divorziare da lui. Tutto questo lo portò a una conclusione scioccante: Aslan è il figlio che tutti credevano morto, ed è anche il fratello di Gunul. I messaggi contenevano segreti su Azize e accuse contro di lei, il che indicava un odio personale, ben oltre quello della famiglia Shadoglu.
Firat rimane scioccato dal collegamento, eppure fatica a capire come Miran possa essere così sicuro. Ma Miran è certo che Azize sia rimasta sconvolta quando Aslan salvò Azat e che da allora abbia iniziato a temerlo. Per confermare i sospetti, aveva chiesto a Firat di cercare il certificato di morte del figlio di Sultan. E ora tutti gli indizi portano a un solo nome: Aslan.
Ma perché Aslan non ha ancora rivelato la propria identità? Miran sospetta che il suo piano fosse quello di conquistare la fiducia della famiglia Shadoglu per allearsi contro Azize. Eppure qualcosa è cambiato: l’amore per Reyyan ha stravolto tutti i suoi piani. Ora Miran sa cosa deve fare.
Nel frattempo, Reyyan chiede che vengano portati via alcuni oggetti dalla sua stanza. Azize si infuria e cerca di entrare per controllare cosa stia eliminando, ma Reyyan la blocca. Le dice che non ha alcun dovere di rispondere a lei. Spiega poi che ha grandi progetti per la casa: trasformare la terrazza in un giardino d’inverno e ristrutturare la cucina. Azize le ricorda che quella non è casa sua, ma Reyyan ribatte che è ormai la padrona della villa degli Aslanbey. Le sue parole sono taglienti: Azize è morta da tempo per tutti, e la sua ombra che vaga per la casa non fa più paura a nessuno.
Intanto, Miran e Firat si dirigono alla casa di Aslan, ma nessuno risponde. Miran forza la porta e cerca prove della vera identità di Aslan. In uno studio nascosto, trova un documento di proprietà della casa e un telecomando. Premendolo, si apre una parete segreta che rivela una foto di Reyyan accompagnata da una frase agghiacciante: “Sappi nonna, sarai distrutta da me.” A quel punto entra Mafuz, che mente dicendo che Aslan è partito per l’estero. Prima di andarsene, Miran lo colpisce e lascia un commento sarcastico sulla scarsa sicurezza della casa.
Mafuz, rimasto solo, scopre la parete nascosta e capisce che Miran ha visto tutto. Preoccupato, chiama Azize per informarla che Aslan è scomparso e irrintracciabile da due giorni. Miran, che aveva ascoltato tutto da sotto le scale, riferisce a Firat che Sultan sapeva della sopravvivenza del figlio e che stavano pianificando la fuga. Per lui, Azize o lo ha fatto sparire… o Aslan è fuggito da lei. In ogni caso, deve trovarlo prima che sia troppo tardi.
Aslan, intanto, è tormentato da allucinazioni. Miran arriva alla nuova casa che aveva comprato e spara alla serratura per entrare. La casa è vuota, ma trova indizi che confermano ciò che sospettava: è stata Azize a comprarla per rinchiudere suo nipote. Un medico mandato da Azize arriva poco dopo e viene informato che Aslan è in cattive condizioni.
Nel frattempo, Sultan è pronta a lasciare la città. In lacrime confessa ad Azize di aver pensato di ucciderla quando ha scoperto che le aveva portato via il figlio, ma poi ha deciso che doveva vivere con quel dolore per sempre. Azize ribatte che lei, invece, ha perso davvero suo figlio. Poi le ordina di portare via i suoi figli e non tornare a Mardin fino a quando non lo permetterà.
Ma i cancelli della villa degli Aslanbey si aprono, e fanno il loro ingresso Miran e Firat. Sultan, sorpresa, cerca di andarsene con la valigia, ma Miran le chiede di restare. È appena arrivata Gönul, e quando madre e figlia si incrociano, Gönul le intima con un gesto di non avvicinarsi.
Miran si rivolge poi ad Azize e le dice che ha portato con sé anche un’altra persona: suo nipote, il figlio di Sultan. Sultan si volta e vede suo figlio vivo davanti a lei. È uno shock. Azize guarda Miran con rabbia: ancora una volta ha rovinato i suoi piani. Gönul accusa la madre di averle nascosto che suo fratello fosse vivo, ma Sultan cerca di giustificarsi dicendo che aspettava il momento giusto per dirglielo.
Alla fine, Azize non regge la tensione e urla. Ma Miran la affronta duramente: come ha potuto separare un bambino da sua madre? Azize prova a difendersi: racconta che quella notte il medico la chiamò dicendo che il piccolo non sarebbe sopravvissuto, e che Sultan era ancora priva di sensi dopo il parto. Voleva portarlo da lei nella speranza che la vicinanza della madre potesse salvarlo…
Il dramma familiare è ormai esploso. Verità celate per anni stanno venendo alla luce. E la resa dei conti tra Miran, Azize e Aslan è solo all’inizio.
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