La seconda stagione di Kara Sevda – Endless Love si apre con un turbine di emozioni, colpi di scena e tragedie che sconvolgono irrimediabilmente la vita dei protagonisti. Lunedì 26 agosto, su Canale 5, la serie torna con un episodio carico di tensione che segna una netta rottura con tutto ciò che è stato finora. Il romanticismo cede il passo al dolore, all’inganno e al tradimento, mentre le vite di Nihan e Kemal si frantumano come vetro sotto il peso di segreti inconfessabili.

Tutto comincia con la festa di fidanzamento tra Kemal e Asu, un evento che avrebbe dovuto segnare l’inizio di una nuova fase felice per Kemal. Ma la felicità si trasforma in caos: Ozan e Zeynep, decisi a fuggire insieme all’estero per costruire un futuro lontano da tutto, vengono arrestati. L’evento scuote profondamente Kemal, che inizia a sospettare che la sorella Zeynep non gli abbia raccontato tutta la verità.

Spinto dai dubbi, Kemal comincia a indagare e scopre l’impensabile: Zeynep ha una relazione segreta con Emir, il suo acerrimo nemico. La rabbia lo travolge. Affronta Emir in una scena tesa e brutale nel giardino della Residenza Kozcuoğlu. Il confronto degenera e, nel culmine della disperazione, Kemal spara.

Nel frattempo, Nihan scopre di essere incinta. Con le lacrime agli occhi, ripensa alla notte trascorsa con Kemal, ma la gioia viene rapidamente sopraffatta da una tragica notizia. Mentre sta per raccontargli della gravidanza, riceve una chiamata: Ozan è morto. Sconvolta, si accascia a terra, urla il nome del fratello e si scaglia contro Kemal, accusandolo di essere responsabile della tragedia.

Kemal, paralizzato dal dolore e dalla colpa, viene arrestato. Le scene successive lo mostrano seduto in una stanza d’interrogatorio, tormentato da sensi di colpa e dalle pressanti domande degli investigatori. Intanto, Emir lotta tra la vita e la morte su un tavolo operatorio.

Zeynep, nel frattempo, rimane alla residenza di Kemal. Lì riceve la visita di Leila, che la abbraccia ma poi la minaccia: se scoprirà che Kemal ha sparato a Emir per colpa sua, la denuncerà senza pietà.

All’ospedale, Galip – il padre di Emir – osserva il figlio in coma. Disperato, ordina ai suoi uomini di assicurarsi che Kemal non sopravviva fino al giorno del processo. Lo vuole morto. Per Galip, la cella di Kemal deve diventare la sua tomba.

Anche Nihan si risveglia in ospedale. Stordita, vaga per i corridoi fino all’obitorio. Vuole vedere Ozan. Abbraccia il corpo del fratello, urla, lo supplica di tornare in vita, mentre le infermiere cercano di fermarla. Alla fine, devono trascinarla via con la forza. In corridoio, incontra Vildan, sua madre, incapace di parlare. Quando Nihan vede la fede del padre tra le mani di Vildan, comprende: anche lui è morto.

Il giorno dopo, Kemal viene portato in tribunale. È una figura muta, spezzata, distrutta. Non parla nemmeno ai suoi familiari. Davanti ai giudici, afferma che il colpo partito contro Emir è stato accidentale. Tuttavia, il pubblico ministero non gli crede: lo accusa di tentato omicidio premeditato, spinto dall’odio verso Emir e dall’amore disperato per Nihan. Richiede una pena di 13-20 anni.

L’avvocato di Kemal tenta di difenderlo, dichiarando che la visita a Emir era nata con intenzioni pacifiche, ma la situazione è degenerata. A sorpresa, viene chiamata Nihan a testimoniare. Tutti sono sotto shock. Leila e Fehime la fermano nel corridoio, chiedendole perché stia testimoniando contro Kemal, ma Nihan non risponde.

In aula, Nihan – visibilmente provata – conferma la tesi dell’accusa: afferma che Kemal aveva più volte minacciato Emir e che quella visita era pianificata. Kemal resta paralizzato, incredulo. Dopo la dichiarazione, la corte emette la sentenza: ergastolo.

Fuori dall’aula, Kemal riesce a chiedere a Nihan: «Perché l’hai fatto?». La sua risposta è glaciale: «Per ottenere giustizia. Per vendicare mio fratello». La famiglia di Kemal crolla. Fehime si lancia verso Nihan, ma Tarik la trattiene. Kemal viene condotto via in silenzio, verso il carcere.

Nel carcere, Kemal vive i primi momenti in solitudine assoluta. Uno dei detenuti cerca di aggredirlo sotto la doccia, ma un compagno interviene. Kemal capisce subito che in quel luogo, il suo onore e la sua educazione non basteranno a salvarlo.

Contemporaneamente, Zeynep – devastata dalla notizia dell’arresto del fratello – fugge in autobus. Ma mentre si trova alla stazione, viene colpita da un dolore lancinante al ventre. Crolla a terra e perde conoscenza.

Nel carcere, Kemal viene improvvisamente prelevato dalle guardie, accusato di aver causato problemi. Lui protesta, si dichiara innocente, ma viene comunque portato via. Ora dovrà attendere dietro le sbarre, mentre il suo avvocato lotta per dimostrare che l’episodio con Emir non era premeditato.

Così si chiude il primo episodio della seconda stagione di Endless Love. Un episodio che lascia tutti senza fiato, che frantuma ogni equilibrio costruito nella stagione precedente. Nihan e Kemal, un tempo uniti da un amore impossibile ma profondo, ora si ritrovano su fronti opposti, separati da sangue, vendetta e verità inconfessabili.

Con questo sconvolgente inizio, Kara Sevda si conferma un capolavoro di dramma, emozione e tensione. E siamo solo all’inizio.