La morte di Jana in La Promessa ha spezzato il cuore di tutti. Ma tra tutte le lacrime versate, ce n’è una che brucia più intensamente: quella di María Fernández. C’è chi dice che stia esagerando, che il suo dolore sia troppo. Ma chi ha davvero seguito la storia, sa la verità: María non ha perso solo un’amica, ha perso l’altra metà di sé stessa.
María non era la fidanzata di Jana, è vero. Ma il loro legame era più profondo di qualsiasi storia d’amore. Più forte, più intimo. Prima dell’arrivo di Jana, María era sola. Invisibile. Viveva nell’ombra, ignorata da Pía e Rómulo, senza amicizie sincere tra le altre cameriere. Poi, come un raggio di luce, è arrivata Jana.
Le due ragazze hanno condiviso tutto: la stanza, i segreti, le paure più intime. Jana non era solo un’amica. Era la sua complice, la sua confidente, la sua famiglia scelta. María sapeva ogni dettaglio della sua vera identità, dei suoi sogni, delle sue missioni. E per lei, María ha rischiato tutto: si è infilata in situazioni pericolose con Eugenia, ha taciuto verità esplosive, ha sostenuto Jana nei suoi momenti più bui, soprattutto quando il cuore di Jana era diviso tra Manuel e Curro.
Ma ora, María si porta dentro un senso di colpa lacerante. Non era con Jana la notte in cui è morta. Non ha consegnato una nota importante. Si è addormentata, mancando alla promessa più sacra: esserci, sempre. E ogni piccolo errore pesa come una lama nel cuore.
Per questo, gli sceneggiatori de La Promessa stanno facendo una scelta profonda e coraggiosa: raccontare questo lutto con rispetto, delicatezza e realismo. Perché l’amicizia vera, quella che salva l’anima, merita di essere mostrata. E il dolore di María non è esagerato: è il grido silenzioso di chi ha perso l’unica persona che la faceva sentire viva.
María non piange solo per la morte di Jana. Piange perché è tornata a essere sola. Perché dopo aver scoperto cosa significa essere amata, vista, ascoltata, ora è di nuovo nell’ombra. E quel vuoto… merita di essere raccontato.