La puntata del 27 luglio di La Notte nel Cuore è un turbine di eventi che travolge ogni certezza. Il sipario si apre con il suono insistente di un telefono nella casa di Enise: dall’altro capo c’è Esma, che conferma il sospetto più oscuro — Ramazan era alla guida del furgone che ha portato via Sumru e Niet, ma Cihan non c’era. Enise è furiosa, sbatte giù la chiamata e si lancia all’inseguimento della verità.
Intanto tra i sentieri deserti di Zelve, Sumru e Nihayet avanzano a fatica. Nihayet è allo stremo, maledice Hikmet e la vita stessa, ma la forza di Sumru la tiene in piedi. Quando finalmente intravedono la strada principale, alzano le braccia: è Enise! Le trova, le stringe in un abbraccio che gronda lacrime e liberazione. Nihayet sussurra, ancora sospettosa: “Ti ha mandato Samet?”. Ma Enise mente a fin di bene. Le tre fuggono verso la salvezza, lasciandosi alle spalle l’incubo.
Nel frattempo nella stalla, Nuh subisce ancora. Le botte di Esat sono incessanti, e Melek, nella cella accanto, prega tra le lacrime. Ma quando Tahsin, avvisato dal suo informatore segreto, arriva nella notte insieme a Selçuk, tutto cambia. Liberano Nuh e Melek. Ma la liberazione non è abbastanza. Con uno sguardo complice, i gemelli si mettono all’opera: aprono i recinti e liberano i cavalli. Poi, taniche di benzina, fiamme alte nel buio, e la stalla brucia come simbolo di vendetta. Melek guarda il fuoco con gli occhi pieni di odio. Nuh le stringe la mano: “Un giorno bruceranno anche loro, uno a uno”.
Non lontano, Cihan riceve una chiamata da Sait: “Hanno incendiato tutto, sono scappati in furgone”. Cihan è sconvolto. Promette a Sevilei che spiegherà, ma per ora deve andarsene. Nel frattempo Samet impazzisce di rabbia. Alla scuderia in fiamme schiaffeggia Sait con furia cieca. Ma Cihan lo ferma: “Il vero errore è tuo”, lo accusa. “Li hai sottovalutati. Non erano soli.” E poi la rivelazione: “C’è una spia tra noi. Qualcuno ci tradisce”.
Alla villa, Tahsin accoglie Nuh e Melek come fratelli. Cura le loro ferite, dà loro una stanza, e ordina che siano trattati con dignità. Non è solo ospitalità: è famiglia. Intanto anche Sumru e Nihayet trovano riparo nella casa di Zera. Sumru, guardando la madre provata, realizza quanto tutto sia cambiato. La ragazza che un tempo cercava gloria, ora piange per il dolore altrui. Enise la consola: “Questa è casa vostra”.
Ma la vera svolta è nel cuore di Sumru. Mentre Nihayet dorme, lei cammina nella casa modesta, osserva le crepe sui muri, e si guarda allo specchio. Le lacrime scendono silenziose. Si chiede se meritava davvero tutto questo. Eppure, in quel momento, la Sumru che fuggiva dal passato muore. E una nuova donna rinasce: più forte, più umile, decisa a cambiare.
Intanto, nella lussuosa quiete dell’hotel, Cihan e Sevilei cenano in silenzio. Ma le parole arrivano taglienti. “Pensi ancora a Melek?” – “Sempre”, risponde lui. Anche Sevilei confessa: “Anch’io ho creduto in Nuh, ma erano tutte bugie”. Si guardano negli occhi. Diversi, ma uniti nel dolore. Sollevano i calici: “Brindiamo alla nostra ingenuità”.
Nel frattempo, Melek e Nuh, ancora tremanti, si preparano a partire con Tahsin. Ma prima, uno scontro finale con Sait, il guardiano. “Hai detto che abbiamo incendiato il vigneto? Ora senti l’odore. Questo sì che è un vero incendio.” E poi la minaccia: “Chiama Cihan. Digli che se vogliamo bruciare qualcosa, lo facciamo alla luce del sole. E senza vergogna”.
La notizia dell’incendio raggiunge Samet, che torna alla villa in preda all’ira. Hikmet gli chiede spiegazioni, ma lui impone il silenzio: “Nessuno deve sapere. Troveremo una soluzione”. Ma quando resta solo, Hikmet mormora: “Come ci libereremo di loro?”. Le sue parole preannunciano una guerra che non è affatto finita.
Nel viaggio di ritorno, Nuh scalpita. Vuole tornare indietro, finire quello che ha iniziato. Ma Melek lo calma: “Hanno visto abbastanza. Adesso si riflette, si colpisce con lucidità.” Tahsin è d’accordo: “Spaventarli è stato il primo passo. Ora si pianifica la caduta.”
Ma il vero colpo arriva con un pensiero di Cihan: “Quell’uomo potente, chiunque sia, ha orchestrato tutto. Niente è stato casuale. Ha messo Nuh e Melek nella nostra famiglia come pedine. E dietro c’è una spia. E finché non la troveremo, saremo sempre un passo indietro.”
Mentre a villa Tahsin si prepara una tavola accogliente, la governante riceve istruzioni chiare: Nuh e Melek devono essere trattati come fratelli, rispettati, curati. Melek riceve una stanza vista fiume, Nuh un bagno per guarire le ferite. E per farli sentire ancora più a casa, Tahsin decide di assumere anche la madre di Erkan, una figura materna che porti calore.
La puntata si chiude con Sumru che guarda sua madre dormire, e si lascia scivolare contro il muro. “È solo l’inizio,” mormora. E in lontananza, sulle ceneri delle scuderie, una nuova vendetta prende forma.
