Hatice riceverà una telefonata dall’amante di Hamdi, il suo primo marito, che riaccenderà in lei la speranza nelle prossime puntate de La forza di una donna: “Le nostre figlie sono sorelle”, dirà l’amante del suo primo marito.

Bahar dovrà trovare al più presto un donatore compatibile se vuole sopravvivere. Hatice andrà a cercare la figlia che suo marito ha avuto fuori dal matrimonio, sperando che accetti di sottoporsi al trapianto che salverebbe la vita a Bahar.

La corsa contro il tempo per cercare un midollo compatibile per Bahar

Le anticipazioni de La forza di una donna raccontano che Hatice sarà molto preoccupata per la salute di Bahar.

Quest’ultima avrà bisogno urgentemente di un trapianto di midollo e nel sangue di Sirin verrà trovato l’ittero. La dottoressa Jale spiegherà ad Hatice che prima di effettuare il trapianto, Sirin dovrà essere completamente guarita e quindi Bahar dovrà aspettare ancora. La donna si renderà conto che Bahar non ha più molto tempo a disposizione, perché la sua salute peggiorerà di giorno in giorno. Disperata, Hatice andrà a bussare alla porta di Bahar, l’amante del suo ex marito Hamdi che porta lo stesso nome di sua figlia chiedendole aiuto. La donna ascolterà lo sfogo di Hatice che le spiegherà che sua figlia Bahar ha una forma molto grave di anemia e ha bisogno di un trapianto. L’ex amante di Hamdi assicurerà ad Hatice che le sue figlie, Ece e Burcu, sono entrambe di suo marito e quindi non sono sorelle di Bahar da parte di padre.

Hatice non si fiderà delle parole della donna e appena rientrerà la figlia di Bahar le prenderà un capello per farlo analizzare. Jale aiuterà sua zia a capire tramite il Dna se la ragazza è la figlia che suo marito ha avuto fuori dal matrimonio, ma il risultato sarà deludente. La ragazza risulterà incompatibile con il Dna di Bahar e quindi si spegnerà anche l’ultima speranza per Hatice.
Hatice e Bahar, l'amante di Hamdi © La forza di una donna

Una nuova speranza di Hatice per Bahar

Nelle prossime puntate de La forza di una donnaHatice farà di tutto pur di trovare un midollo compatibile per Bahar, ma non ci riuscirà. Enver, ignaro di tutti gli sforzi di sua moglie, continuerà a trattarla come se a lei non importasse nulla di sua figlia. “Tu non sei la madre di Bahar”, le dirà offendendola, “Non hai mai fatto niente per lei”.

Hatice volterà le spalle a suo marito e riceverà una telefonata che la sorprenderà molto. Bahar, l’amante del suo primo marito, la chiamerà dicendole di avere una cosa molto importante da dirle. Hatice la liquiderà in pochi secondi: “Non abbiamo più niente da dirci”, dirà prima di chiudere la chiamata. Bahar, tuttavia, non si arrenderà e il giorno dopo si rimetterà in contatto con Hatice che sarà di nuovo molto scostante: “Ti ho cercata per salvare mia figlia, i nostri figli non sono fratelli, non voglio altro da te”. A quel punto Bahar chiarirà il motivo della sua insistenza: “Le nostre figlie sono sorelle, Bahar ha un’altra sorella”, dirà la donna. Hatice confesserà di aver effettuato il test del Dna sul capello di Ece, ma è risultato negativo.
Bahar chiarirà l’equivoco, “La sorella di Bahar è Burcu, l’altra mia figlia”. Per Hatice si riaccenderà la speranza.

La vita frenetica di Bahar e lo scippo

Nelle puntate ini onda in Italia, Bahar ha appena scoperto di essere malata. Per la madre di Doruk e Nisan ci sono stati diversi episodi di mancamenti, ma tutti pensano che siano dovuti alla stanchezza. Bahar, infatti, fatica molto a portare avanti la sua famiglia e oltre ad occuparsi del pesante lavoro in stireria, deve correre da una parte all’altra della città per gli impegni dei bambini a scuola. La verità è arrivata per caso, quando Bahar è stata scippata per strada. La donna non ha riportato gravi conseguenze, ma nel fare resistenza ai ladri si è procurata delle piccole ferite sul ginocchio.

I medici si sono insospettiti quando la ferita continuava a sanguinare anche dopo molte ore e si sono resi necessari altri accertamenti. A Bahar è stata diagnosticata una grave forma di anemia che, se non trattata adeguatamente, potrebbe portare anche alla morte.