Nel cuore del dramma de La Promessa, la tensione raggiunge il punto di rottura nel giorno tanto atteso: il processo a Cruz. Le accuse contro la marchesa per l’attentato ai danni di Jana sono gravi, le prove schiaccianti, e tutto sembra portare verso una sola conclusione: la condanna. La scena si apre con un’atmosfera carica di attesa e dolore. Alonso, solo nel suo ufficio, osserva i campi che circondano la tenuta mentre il sole tramonta, consapevole che il giorno successivo potrebbe segnare la fine definitiva della sua famiglia.
Tuttavia, prima dell’alba del giudizio, assistiamo a una scena intensa tra padre e figlio. Alonso, stanco e affranto, tenta un ultimo disperato tentativo di convincere Manuel a presenziare al processo della madre. Ma il giovane marchese, ancora devastato dalla perdita di Jana e consumato dalla rabbia verso Cruz, lo respinge con parole taglienti. “Non voglio più vedere la faccia di quella donna”, esclama con voce rotta ma determinata. Per lui, Cruz non è più una madre, ma il carnefice dell’unico amore che abbia mai conosciuto.
Alonso cerca di far leva sui legami familiari, sulla possibilità che questo sia l’ultimo momento per vedere Cruz da uomo libero, prima che venga rinchiusa in una cella. Ma Manuel, con lo sguardo colmo di rabbia trattenuta, rifiuta ogni tipo di riconciliazione. Lo scontro tra i due uomini, padre e figlio, è carico di verità non dette e dolore irrisolto. E quando Manuel se ne va, sbattendo la porta, Alonso resta solo, affondato nella sconfitta, stretto tra la colpa, la perdita e un passato che ormai lo soffoca.
È allora che Giana entra in scena, portando con sé parole che tagliano come lame affilate. Anche lei sarà presente al processo, pronta a guardare Cruz negli occhi e a dire la verità. Le sue parole, fredde ma sincere, rivelano che la vera condanna non è quella che viene dai giudici, ma quella che ognuno dovrà portare nella propria coscienza. Il peso del passato incombe su tutti.
La notte che precede il processo è insonne per Alonso. I ricordi della famiglia, le parole di Manuel, il dolore non condiviso con Cruz… tutto lo tormenta. All’alba, si veste in silenzio, cammina per i corridoi di una casa che non riconosce più. Il suo passo è pesante, lo sguardo smarrito. E proprio in quel momento fa il suo ingresso Leocadia, con il suo solito tono soave e l’apparenza premurosa.
La donna si avvicina con parole misurate, dolci, ma calcolate. Si offre come spalla su cui appoggiarsi, come presenza costante nel caos che lo circonda. Alonso si lascia andare, stringe la mano che Leocadia gli porge, lasciandosi trasportare, anche solo per un istante, dall’illusione di non essere completamente solo. Ma le sue parole tradiscono la disperazione: “Tutto ciò che ho costruito si sta sgretolando…”. Leocadia, con uno sguardo enigmatico, gli promette che dopo il processo ci sarà un’opportunità per ricominciare. Ma si tratta di compassione o di manipolazione?
Finalmente arriva il giorno del processo. Cruz viene portata in aula, visibilmente provata ma determinata a difendersi. Le testimonianze, però, sono schiaccianti, le prove inconfutabili. L’accusa è convinta di avere la vittoria in mano. I giudici si ritirano per deliberare. E quando il verdetto sembra imminente, accade l’impensabile: la porta si spalanca e nella sala entra una figura che nessuno si aspettava di vedere.
È Eugenia. Il suo arrivo provoca un mormorio generale. Con passo deciso si avvicina ai giudici e chiede di parlare. “Cruz non è colpevole”, afferma con voce ferma. Il silenzio cala nella sala, rotto solo dai battiti accelerati dei presenti. Eugenia accusa altri presenti in aula di essere i veri responsabili dell’attentato a Jana. Lo sguardo di tutti si sposta da Cruz a coloro che fino a quel momento sembravano solo spettatori.
Le sue parole sono una bomba: racconta eventi nascosti, porta con sé lettere, prove, testimoni. Quello che emerge è uno scenario completamente diverso, una verità rimasta nell’ombra per troppo tempo. Cruz, seppur colpevole di molti peccati morali, sarebbe stata incastrata per un crimine che non ha commesso. L’aula si trasforma in un campo di battaglia tra verità e menzogna, tra chi cerca giustizia e chi teme la propria rovina.
La rivelazione di Eugenia scuote profondamente anche Manuel, che, nonostante tutto, si presenta all’ultimo istante. Lo sguardo che lancia a Cruz è carico di confusione e dolore. Forse per la prima volta dubita della verità che aveva sempre creduto assoluta. La figura di Eugenia, che fino a quel momento era rimasta in secondo piano, diventa protagonista assoluta di un processo che si trasforma da giudizio a confessione collettiva.
I giudici, di fronte alle nuove prove, decidono di sospendere temporaneamente il processo per analizzare i nuovi elementi. Cruz non viene assolta, ma nemmeno condannata: il suo destino resta appeso a un filo. Tuttavia, una cosa è certa: l’atto eroico di Eugenia non solo ha salvato Cruz da una condanna ingiusta, ma ha anche gettato luce su una rete di menzogne e intrighi che potrebbero portare molti altri davanti alla giustizia.
In chiusura, mentre il sole tramonta ancora una volta sulla tenuta de La Promessa, ognuno torna alla propria casa con un peso in più sul cuore. Ma per la prima volta, si intravede anche uno spiraglio di redenzione. Cruz, spezzata ma libera, guarda Manuel con occhi pieni di speranza. Manuel, combattuto, abbassa lo sguardo. Eugenia, la vera eroina, si allontana in silenzio, consapevole di aver scosso le fondamenta del potere. E Alonso, ancora confuso, si rende conto che forse il tempo della verità è finalmente arrivato.
Il processo di Cruz doveva essere la sua fine… ma potrebbe essere solo l’inizio di una nuova promessa.