Il ritorno inaspettato di Eugenia al palazzo scuote profondamente l’equilibrio fragile de La Promessa. Nessuno si aspettava di rivederla, men che meno Lorenzo, che sprofonda nell’inquietudine non appena incrocia la sua figura. Il capitano non riesce a nascondere il suo malumore, cosa che non passa inosservata. Eugenia lo osserva con attenzione, intuendo che è giunto il momento di affrontare finalmente i fantasmi del passato.
Nonostante i suoi modi affabili, Lorenzo è in allarme. In una delle prime occasioni in cui si trova da solo con Eugenia, cerca disperatamente di convincerla a non riaprire vecchie ferite: “Nessuno deve sapere cos’è successo quel giorno,” le sussurra. Ma Eugenia non è più la donna fragile che lui aveva tentato di annientare: ora è lucida, determinata, e ha una missione chiara. Accanto a lei, Maia, stanca delle bugie e della corruzione, decide di schierarsi apertamente e rivela a tutti il segreto più oscuro: è stato Lorenzo a provocare l’incidente che ha paralizzato Eugenia, condannandola alla sedia a rotelle.
Questa rivelazione cambia tutto. Il passato, che Lorenzo aveva cercato di seppellire con denaro e intimidazioni, torna a galla come una marea inarrestabile. Durante un pomeriggio afoso, Lorenzo attraversa l’ingresso del palazzo e percepisce l’odore dell’intrigo. Risa e chiacchiere eleganti provenienti dal salone lo irritano ancora di più, finché i suoi occhi non cadono sulla figura elegante di Eugenia Squierdo, seduta tra i nobili come se non avesse mai lasciato quel posto. Il sangue inizia a bollirgli nelle vene. Sa chi ha orchestrato tutto: il conte Ayala, il suo nemico silenzioso.
Lorenzo, come un predatore, si lancia nel salone, trattenendo a stento la sua furia. Più tardi, lo affronta direttamente in una sala privata, chiudendo la porta con violenza. “Era questo il tuo piano, Ayala? Riportare Eugenia qui per distruggermi?”. Il conte, cinico e imperturbabile, sorride con sarcasmo: “La casa è anche sua. O hai paura di una donna in sedia a rotelle, Lorenzo?”. Le parole lo feriscono più di un pugno.
La tensione esplode definitivamente quando Lorenzo, in preda alla frustrazione, cerca l’alleanza di Leocadia, l’unica che conosce i suoi segreti più oscuri. La trova nel chiostro e, senza preoccuparsi degli sguardi, la trascina verso un angolo appartato. “Eugenia e Ayala devono sparire subito, o tutto andrà in frantumi,” grugnisce. Leocadia, sprezzante, lo deride: “Hai paura di una disabile, Lorenzo?”.
Ma lui non ride: “È proprio perché è invisibile, fragile… che è pericolosa. Nessuno sospetta di lei, ma ricorda più di quanto pensiamo.” Per la prima volta, Leocadia percepisce la gravità della situazione. “Cosa sa esattamente?”, chiede a bassa voce. Lorenzo abbassa lo sguardo: “Tutto. Ricorda tutto. E se parla, siamo finiti.”
Mentre la notte avvolge il palazzo, Eugenia è nella sua stanza, sola con il suo diario. Rilegge le sue stesse parole, scritte in momenti di lucidità dolorosa. L’incidente non era stato un semplice errore. Ricorda perfettamente Lorenzo al comando della carrozza, il suo sguardo di odio, la corsa folle, l’impatto. Lui aveva voluto ucciderla. Ma non c’era riuscito. Ora era il momento della verità.
La mattina seguente, il cielo è grigio sopra La Promessa. L’atmosfera è tesa. Eugenia entra nel salone centrale con passo deciso, attirando l’attenzione di Alonso, Catalina, Manuel e molti altri nobili riuniti. Chiede la parola. Il silenzio cala immediatamente. “Ciò che ho da dire non può più restare nascosto.”
Tutti la fissano. Lorenzo entra nel salone proprio in quel momento, spensierato. Non immagina nemmeno cosa sta per accadere. Eugenia lo guarda con fermezza: “Per anni sono rimasta in silenzio. Ma ora, ricordo tutto. E so chi è stato a causare il mio incidente.”
Punta il dito verso Lorenzo: “Tu. Sei stato tu, Lorenzo De La Mata.”
Il salone esplode in un fragore di esclamazioni. Lorenzo, pallido, indietreggia: “È assurdo! Sta mentendo! È pazza!” urla cercando di controllare la situazione. Ma Eugenia tira fuori una denuncia dimenticata, un documento ingiallito che era stato messo a tacere anni prima. Accusa Lorenzo non solo di tentato omicidio, ma anche di corruzione e manipolazione per coprire le sue tracce.
Catalina piange, scioccata. Alonso pretende spiegazioni. Il conte Ayala, con un sorrisetto soddisfatto, osserva tutto da lontano. In quel momento cruciale, entra Burdina, il nuovo ufficiale di giustizia, accompagnato da due guardie.
Con tono solenne, dichiara: “Lorenzo De La Mata, sei in arresto per tentato omicidio e cospirazione per ostacolare la giustizia.”
Le guardie lo ammanettano davanti a tutti. Lorenzo urla, si dimena, insulta, ma è inutile. Viene trascinato fuori come un criminale qualsiasi. La sua maschera è caduta. Eugenia lo osserva in silenzio. Non prova gioia, solo giustizia. Finalmente.
Mentre Lorenzo viene portato via nei corridoi freddi della Promessa, con la dignità distrutta e gli occhi colmi di odio, Eugenia resta immobile, con lo sguardo sereno. Ha vinto. Ma questa è solo l’inizio della vera resa dei conti.
Cosa ne pensate di questa sconvolgente svolta? Secondo voi, Leocadia interverrà per salvare Lorenzo… o lo abbandonerà al suo destino?
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