Una telefonata anonima scuote le fondamenta del BM Pansiyon, trasformandolo da rifugio tranquillo a teatro del panico. Un misterioso informatore avverte il gestore: deve mandare via immediatamente un uomo e sua figlia, Nusret e Beyza, ospiti dell’albergo. Il motivo? La polizia è già in viaggio, diretta proprio lì per arrestarli. Se l’albergatore non agirà in fretta, rischia di essere incriminato per favoreggiamento.

Nel caos che ne consegue, Nusret e Beyza sono costretti a fuggire di nuovo. In preda al panico, raccolgono in tutta fretta le loro cose e cercano una via di fuga. Fortunatamente, un giovane misterioso di nome Metin entra in scena. Apparentemente un semplice conoscente, si rivela essere il loro angelo custode. Con sangue freddo e precisione, li guida giù per le scale antincendio e verso una via secondaria, aiutandoli a sfuggire al blitz della polizia per un soffio.

Ma questa fuga è solo l’inizio. Nascosti nei bassifondi di una città sempre più ostile, padre e figlia devono fare i conti con la stanchezza, il dolore fisico e le tensioni crescenti tra di loro. Beyza, affranta e ferita, mette in dubbio le scelte del padre. Perché, con tutti i suoi contatti e il suo passato misterioso, ora sembra così impotente? La risposta di Nusret è lapidaria: “Nel nostro mondo, la prima regola è non fidarsi mai di nessuno quando sei in pericolo.” La ragazza, stanca e sofferente, accusa dolori al polso e alla gamba, ma non c’è tempo per fermarsi. Ogni secondo è prezioso.

Nel frattempo, Ayşegül — una figura ambigua con un passato sentimentale legato a Cihan, forse coinvolto nel tradimento — osserva tutto da lontano. Quando i suoi piani iniziali falliscono, decide di attivare il suo “Piano B”, coinvolgendo nientemeno che sua madre in uno stratagemma oscuro volto a incastrare Nusret e Beyza prima che riescano a scappare definitivamente.

La tensione sale. Padre e figlia trovano un nascondiglio fatiscente, lontano dagli occhi indiscreti, ma non sicuro. Qui, in un breve momento di calma, Beyza si lascia andare alla disperazione. Ha sete, è esausta e terrorizzata. Nusret tenta di calmarla con un po’ d’ironia e un pizzico di severità, ma anche lui è logorato. Per Beyza, il bisogno di un semplice dürüm diventa motivo di discussione. Ma per Nusret, la vera scelta è un’altra: vedere il cielo da dietro le sbarre o da uomo libero.

Nel mezzo di tutto ciò, una nuova minaccia si affaccia: i passaporti falsi, unica speranza per fuggire dal paese, sono pronti solo per la prossima settimana. Ma loro non possono aspettare. Il fornitore chiede un pagamento extra, il doppio di quanto già pattuito. Nusret, furioso e stanco, rischia di perdere il controllo. Il tempo stringe, e le opzioni si riducono.

Nel frattempo, Metin rimane nell’ombra, continuando ad aiutare i due senza attirare l’attenzione su di sé. Ma chi è davvero? Un amico di famiglia? Un debito da saldare? Oppure qualcuno con un proprio obiettivo segreto?

Mentre il pericolo cresce e i loro nemici si avvicinano, Nusret e Beyza devono scegliere: fidarsi di Metin e del suo aiuto o continuare a fuggire da soli, senza sapere dove andare. Il tempo stringe, e la città si stringe come una morsa attorno a loro.

Nel prossimo episodio, assisteremo a un punto di svolta: Ayşegül, spinta dall’ossessione, si prepara a colpire con tutta la forza che le resta, mentre una rivelazione sul passato di Nusret potrebbe cambiare tutto. Riusciranno Beyza e suo padre a salvarsi o saranno finalmente catturati?

Una cosa è certa: il destino dei protagonisti di Gelin è appeso a un filo, e il più piccolo errore potrebbe segnare la fine della fuga. Ma con Metin al loro fianco, forse c’è ancora speranza. O forse… è solo l’inizio di una nuova trappola.