Nei prossimi episodi de La Promesa, un regalo inaspettato segnerà l’inizio di una scoperta devastante: l’uomo che ha esercitato influenza con il titolo di duca, Lisandro, non ha mai posseduto legittimamente quel titolo. Sarà Adriano, con astuzia e determinazione, a smascherare questa verità sconvolgente che potrebbe cambiare per sempre il destino della famiglia Luján.

Tutto ha inizio quando Adriano e Catalina ricevono una scatola imponente, lasciata all’ingresso del palazzo. Il mittente è proprio Lisandro, che la accompagna con una nota accuratamente sigillata e firmata. All’interno, trovano antichi pezzi d’argento, sontuosi abiti cerimoniali e un servizio di posate con lo stemma della casata Luján, lucente come nuovo. Anche se a prima vista sembra un gesto di riconciliazione, Adriano percepisce qualcosa di più oscuro nascosto tra la seta e il lusso.

Catalina, confusa ma fiduciosa, cerca di vedere il lato positivo. Crede possa essere un gesto di gratitudine per avergli salvato la vita. Ma Adriano non si accontenta di questa lettura superficiale: per lui, è un tentativo calcolato di manipolazione.

«Tu credi che questo sia sincero?», chiede Catalina, tenendo in mano uno degli oggetti d’argento. Adriano la guarda con scetticismo. «Questo non è un atto di buona volontà», le dice. «È una trappola.»

Nei giorni successivi, Adriano osserva con attenzione i movimenti del presunto duca. Nota come Lisandro si presenti spesso al palazzo, come cerchi di mostrarsi gentile con la servitù, e persino come elogi i gemelli – cosa che non aveva mai fatto prima. Una scena in particolare, in cui Lisandro accarezza con finta affettuosità la testa di uno dei bambini, accende tutti gli allarmi nel cuore di Adriano.

Catalina, nonostante i dubbi iniziali, continua a credere che Lisandro sia cambiato. Ma Adriano non riesce a fidarsi. Quella stessa sera, confessa alla moglie che qualcosa non torna, e che la vicinanza del duca ai loro figli gli sembra profondamente sospetta. «Ha sempre disprezzato il fatto che i nostri figli siano nati fuori dal matrimonio», dice. «Non li ha mai considerati degni del sangue Luján.»

Comincia così un’indagine discreta ma determinata. Adriano segue Lisandro di nascosto, lo osserva incontrare personaggi del passato come il notaio del villaggio e il vecchio consigliere di croce. Le conversazioni, il tono ambiguo e cortese, lo convincono che c’è qualcosa sotto. Nonostante gli avvertimenti di Manuel, che teme uno scandalo senza prove, Adriano insiste: non è un’accusa, è un avvertimento da marito e da padre.

Nel frattempo, Catalina si confida con Pía. La risposta dell’amica è chiara e inquietante: «Lisandro è capace di tutto, se serve ai suoi interessi.» Non è solo un presentimento. Serve una prova, una crepa nella facciata. E per trovarla, Catalina prende una decisione audace: fingerà di accettare la presunta tregua.

Quella sera stessa, durante la cena, Catalina ringrazia pubblicamente Lisandro per il dono. Lui sorride, compiaciuto. Ma Adriano, osservando l’orgoglio con cui Lisandro guarda i gemelli, capisce che quel regalo non era un gesto di pace. Catalina lo comprende. In privato ammette: «Avevi ragione. Non ci ha regalato nulla. Sta comprando potere.»

A quel punto decidono di agire. Mentre tutti dormono, Adriano si reca nella biblioteca del palazzo per consultare documenti antichi. Uscendo con alcuni libri, decide di prendere una scorciatoia per l’ala est. Il cielo è nuvoloso, il silenzio è rotto solo da una voce aspra che lo blocca: è Lisandro, che grida nel salone degli specchi.

Adriano, incuriosito, si avvicina con cautela e si nasconde dietro una colonna. Da lì assiste a un confronto violento tra Lisandro e Curro. Il giovane affronta il falso duca con coraggio, e Lisandro, senza maschere, lo insulta brutalmente, chiamandolo bastardo e indegno. Curro risponde, con il volto rosso di rabbia: «Mi chiami come vuole, ma non mi ha mai fatto paura.»

La tensione sale quando Lisandro lascia intendere che Curro, come Eugenia, potrebbe fare una brutta fine se continua a sfidarlo. Le minacce velate diventano una confessione implicita. Adriano, dietro la colonna, sente il sangue gelarsi: quell’uomo non è solo arrogante. È pericoloso.

Ed è proprio quando Curro nomina il titolo nobiliare di Lisandro che qualcosa scatta nella mente di Adriano. Tornato in biblioteca, passa al setaccio gli archivi e comincia a trovare incongruenze: registri alterati, date che non coincidono, e infine, una lettera dimenticata che svela tutto. Il titolo di duca tanto ostentato da Lisandro… non è mai stato suo. È stato usurpato, in seguito alla scomparsa di un lontano parente il cui corpo non è mai stato ritrovato.

Con questa rivelazione, Adriano e Catalina comprendono la portata dell’inganno. Lisandro non solo ha manipolato e minacciato la famiglia, ma ha costruito tutta la sua autorità su una menzogna. E ora, con le prove in mano, Adriano prepara il confronto finale.

Lo scontro è ormai imminente. Ciò che era cominciato come un gesto di riconciliazione si è trasformato nel filo che ha scucito una rete di bugie, ricatti e crimini passati. Lisandro, smascherato, non potrà più nascondersi dietro la sua falsa nobiltà. E la famiglia Luján potrà finalmente liberarsi dall’ombra che lui ha proiettato per anni.

Ma come ben sa Adriano, smascherare il nemico non è la fine del gioco. È solo l’inizio. Perché quando si rivela una verità tanto oscura, le conseguenze non tardano ad arrivare. E la battaglia più dura… deve ancora cominciare.