La storia di La Promesa ha preso una svolta straziante, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Curro. Negli ultimi episodi, siamo stati testimoni di una vera e propria tortura emotiva, che lascia intendere che il suo destino sia strettamente legato al doloroso passato di Catalina e Tomás. La storia si ripete a La Promesa? Tutto sembra indicarlo.
A prima vista, potrebbe sembrare giunto il momento di lasciare la tenuta. Sarebbe logico, atteso. Ma no. Non è ancora il momento. C’è una sensazione latente, quasi palpabile, che qualcosa debba ancora compiersi in questa casa che sembra inghiottire tutto. La famiglia Luj ha bisogno dei suoi, anche se ancora non ne è pienamente consapevole. Alcuni, come Catalina, sembrano portare questa certezza incisa nell’anima: non è ancora la fine.
E se si parla di necessità, nessuno la incarna con più forza di Curro. Il giovane è stato vittima di una serie di umiliazioni continue, quasi orchestrate con fredda precisione. Il trattamento ricevuto da parte dell’ambiente che lo circonda, in particolare da Alonso — che paradossalmente dice di volergli bene — ha superato ogni limite. Basti ricordare il momento in cui Rómulo gli comunica che non potrà portare il lutto per Eugenia, che dovrà tornare immediatamente al lavoro. Nessuna pausa. Nessun gesto di empatia. Solo un ordine freddo e deciso: andare avanti come se nulla fosse successo.
Ed è proprio in quell’istante che Curro si è spezzato. La scena che condivide con Ángela e Manuel — che lo consolano nel suo momento di massima vulnerabilità — non è solo toccante, ma anche rivelatrice. Perché in quella rottura emotiva, Curro non piange solo per Eugenia: piange anche per sé stesso, per la sua condizione, per l’ingiustizia sistematica che subisce da quando è entrato in questo palazzo diventato una trappola.
La cosa più inquietante è che questo schema di maltrattamento psicologico non è nuovo. Chi ricorda il passato sa che la stessa dinamica si è verificata con Catalina e Tomás dopo la morte di donna Carmen. Allora, Cruz entrò nella vita del marchese come un uragano e prese il pieno controllo del marchesato. Divenne una figura indispensabile, il centro gravitazionale della famiglia. Il marchese, immerso nel dolore, si lasciò incantare dalla sua apparente forza. In poco tempo, Cruz controllava la tenuta, il personale, i figli del marchese. Tutto.
E cosa accade ora? La storia si ripete. Cruz è scomparsa — non per morte, ma per prigione — e al suo posto emerge una nuova figura: Leocadia. Astuta, calcolatrice, con una strategia pericolosamente simile a quella della sua predecessora. Sta guadagnando potere, diventando essenziale, e il marchese, come allora, sembra incapace di vedere oltre l’illusione d’ordine che questa donna propone. La conquista del potere è ricominciata, ma stavolta la vittima diretta è Curro.
La situazione di Curro è tragica soprattutto perché, a differenza di Catalina e Tomás, non è più un bambino. È pienamente consapevole di ciò che sta vivendo. Ma questo non lo protegge dal logorio. La tattica di Leocadia e degli altri verso di lui è quella classica della “goccia cinese”: piccoli gesti, disprezzi minimi, parole velenose che, ripetute ogni giorno, finiscono per distruggere l’autostima di chiunque. Un’umiliazione qui, un insulto là, una frase tagliente nel silenzio. Tutto sottile, tutto calcolato. Fino all’esplosione.
E quell’esplosione è ormai vicina. Nelle anticipazioni si vede che Curro finalmente affronta Leocadia. Stanco del suo disprezzo, le risponde con fermezza. Lei lo deride per come ha servito la merenda, ma Curro, invece di abbassare la testa, replica con decisione. È l’inizio di un cambiamento. Una piccola ribellione contro il potere che ha trasformato la sua vita in un incubo.
Il più doloroso è che, quando una vittima finalmente reagisce, quando non ce la fa più, viene spesso dipinta come l’instabile, quella che perde il controllo. L’abusatore, con la sua sottigliezza, si presenta come vittima del disagio emotivo altrui. E questo è ciò che potrebbe accadere a Curro: che venga accusato di essere squilibrato, quando in realtà sta solo reagendo a una sofferenza accumulata troppo a lungo.
Per fortuna, non è completamente solo. In una scena toccante, Ángela corre ad abbracciarlo quando lo vede al limite. La dolcezza di quel gesto non passa inosservata, nemmeno a Leocadia, che li osserva di nascosto. Crederà che ci sia qualcosa di più dell’amicizia? Penserà che stia nascendo una relazione romantica? In ogni caso, la differenza tra questa possibile nuova coppia e quella formata da Manuel e Jana è evidente: qui c’è una connessione emotiva profonda, che nasce dal dolore condiviso.
E parlando di Manuel, la sua figura comincia a farsi oscura. Da tempo il suo rapporto con Catalina è incerto. C’è distanza, freddezza, incomprensione. Riusciranno mai a ricostruire i legami familiari? O sono destinati a ripetere gli errori del passato? Catalina, che già da bambina ha vissuto un’invasione emotiva, ora si trova ad affrontare lo stesso schema. E forse è proprio per questo che il suo istinto le dice che non è ancora tempo di partire, che c’è ancora una missione da compiere a La Promesa.
È probabile che Curro non rappresenti solo un’eco del passato di Catalina e Tomás, ma anche un simbolo del presente. La sua sofferenza, la sua resistenza, la sua ribellione trattenuta, parlano di una ferita molto più profonda: quella lasciata da un potere tossico che si insinua nelle relazioni personali, familiari e sociali. Curro rappresenta tutti coloro che sono stati ignorati, manipolati, e che finalmente dicono: “Basta!”
Per questo, sostenere Curro non è solo una questione di empatia, ma di giustizia. Molti spettatori si identificano con lui, con il suo dolore, con quel senso di ingiustizia che ci attraversa quando vediamo abusi impuniti. E non sono pochi quelli che sognano una scena in cui Curro — come fece Cruz a suo tempo — si faccia giustizia da solo. Magari non con la pistola, ma con una vendetta emotiva che gli restituisca la dignità.
Dunque, cari promisers, clippers e amanti di La Promesa, è chiaro che c’è ancora molto da raccontare. Il destino di Curro, Catalina e Manuel non è scritto. Questa storia, che sembra circolare, ci avverte: il passato torna sempre… e sta a noi spezzare il ciclo.
E voi? Siete anche voi con Curro, senza riserve? Pensate che Catalina affronterà ancora una volta i suoi fantasmi? E cosa accadrà a Manuel? Commentate pure: questa è solo l’inizio.
