Nelle prossime puntate di Un posto al sole si tornerà a parlare di Viola e Damiano, ma non come coppia. Stavolta i riflettori si accenderanno sulle difficoltà che entrambi affronteranno sul lavoro.

Damiano arriverà a uno scontro acceso con l’ispettore Grillo, mentre Viola dovrà fare i conti con un clima ostile e giudizi molto severi. I suoi stessi colleghi non le daranno il sostegno sperato e si schiereranno contro di lei nella delicata questione legata alla mamma di Matteo.

I colleghi criticano Viola

Durante il consiglio di classe, Viola cercherà di spiegare ai colleghi le ragioni che l’hanno spinta a prendere provvedimenti contro Matteo, ma la risposta sarà gelida.

Nessuno le tenderà la mano. Anzi, molti la criticheranno apertamente e alla fine verrà lasciata sola, senza alcun appoggio. L’insegnante si ritroverà isolata, costretta ad affrontare da sola la madre di Matteo.

Questo clima teso e l’assenza di solidarietà la metteranno a dura prova. Viola si sentirà vulnerabile, sopraffatta dal senso di solitudine, e scivolerà in uno stato di profonda prostrazione da cui non sarà facile riemergere.

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Viola Bruni (Ilenia Lazzarin) © Un Posto al Sole Rai

Il possibile ritorno di Eugenio

C’è un’interessante novità che al momento non è stata ancora confermata ufficialmente, ma che sta già facendo parlare i fan. Nelle prossime puntate di Un posto al sole potrebbe infatti fare il suo ritorno in scena Eugenio Nicotera, figura centrale nella vita di Viola e personaggio amatissimo dal pubblico.

Il suo rientro arriverebbe in un momento particolarmente delicato.

Viola è in piena crisi, sia sul lavoro che a livello emotivo, mentre Damiano è completamente assorbito da altre tensioni. In questo contesto, la presenza di Eugenio, che resta il più grande amore della Bruni, potrebbe avere un peso enorme.

Damiano si scaglia contro Grillo

Durante un’operazione ad alto rischio, Attilio Grillo ordinerà ai suoi uomini di armarsi e indossare i giubbotti antiproiettile per procedere con l’arresto di un ricercato pericoloso, ma Damiano non resterà a guardare. Gli farà notare che le dotazioni di sicurezza non bastano, una mancanza già segnalata più volte. Grillo, infastidito, lo accuserà di essere diventato troppo esigente da quando ha deciso di partecipare al concorso per viceispettore.

Ma Damiano non si farà intimidire e gli ricorderà che in gioco non ci sono ambizioni personali, ma l’incolumità della squadra.

A operazione conclusa, con l’arresto portato a termine, Damiano sarà visibilmente scosso e proverà a ritrovare un po’ di calma, mentre Grillo si mostrerà soddisfatto, distribuendo complimenti agli agenti e riportando anche quelli del vicequestore. Dietro quell’apparente clima di festa, però, Damiano continuerà a essere inquieto e non potrà tacere. Gli rinfaccerà che se oggi possono brindare è solo per un colpo di fortuna e che sarebbe bastato pochissimo per dover piangere un altro collega. A quel punto Grillo affonderà il colpo con parole dure, dicendo che il senso di colpa per la morte di Lucio Morcone è una questione che riguarda solo Damiano. Una frase che colpirà nel segno e riaprirà ferite mai rimarginate, spingendolo a reagire d’istinto, senza più riuscire a trattenere la rabbia.