Nelle nuove puntate della terza stagione di Hercai – Amore e Vendetta, i colpi di scena si susseguono senza tregua e la tensione tra amore, segreti e vendette raggiunge livelli mai visti prima. Reyyan e Miran cercano finalmente di costruirsi una vita serena, lontana dai drammi del passato, ma un’ombra oscura torna a minacciarli: Aslan, i biglietti anonimi, i segreti familiari e le trame di vendetta non sono ancora svaniti del tutto.
All’inizio, Reyyan cerca di rassicurare Miran: tutto ciò che li ha tormentati finora è finito. Aslan non rappresenta più un pericolo, i messaggi misteriosi sono cessati e persino la minaccia di Aziz è stata neutralizzata. Ma Miran, nonostante sia grato di poter respirare di nuovo, si lascia andare a una riflessione amara: insieme a quei segreti, sono andati via anche trent’anni della sua vita, segnati da odio, inganni e mancanza di verità. Reyyan lo conforta con dolcezza, giurandogli che, qualunque cosa accada, sarà sempre al suo fianco. Tuttavia, la loro fragile serenità è destinata a crollare nel giro di poche ore.
Un messaggio inaspettato raggiunge Miran: è Zera che gli chiede un incontro segreto al lago azzurro, insistendo che Reyyan non venga a sapere nulla. Miran, colto di sorpresa, mente a Reyyan dicendo che deve uscire per fare della spesa. Intanto, Zera comunica a Sucran che Miran ha letto il messaggio e, quindi, è certo che si presenterà all’appuntamento. Ma l’aria si fa subito tesa quando Handan entra in cucina e pretende di parlare in privato con Zera. Quest’ultima si rifiuta di allontanare Sucran, dichiarando di non avere nulla da nascondere. Handan esprime i suoi dubbi: pur non odiando Miran, non sopporta che viva sotto lo stesso tetto con loro. Zera, irritata, le ricorda che nessuno ha chiesto il suo parere. Ma Handan rincara la dose, avvertendola che tentando di riavvicinare il padre e il figlio, rischia solo di dividere i fratelli per sempre.
Nel frattempo, Aslan si incontra con alcuni uomini in un’area isolata e ordina di lasciare una macchina con targhe false all’uscita di Mardin. Il suo piano si sta mettendo in moto. Hazar si reca da Azize per porle una domanda diretta: Dilsha è ancora viva? Ma Azize, fredda e minacciosa, nega con fermezza e afferma che, se fosse vero, Hazar sarebbe già morto. Poi aggiunge che se avesse consegnato Dilsha a Miran, quest’ultimo avrebbe ucciso proprio lui, Hazar. Ma Hazar è stanco di manipolazioni e minacce, e promette che se Azize continuerà a intromettersi nella vita dei suoi figli, non esiterà a eliminarla con le sue mani.
Anche Fusun entra in scena, arrivando a cavallo nell’oliveto di proprietà di Reyyan. Firat le ricorda con decisione che quella terra appartiene a Miran e che la famiglia Aslanbey non ha più alcun diritto su di essa. Fusun però non è lì per rivendicare un pezzo di terra, ma mira a qualcosa di più grande: il patrimonio intero. Quando Zeynep, presente alla discussione, cerca di allontanarsi per lasciare che gli adulti parlino in privato, Firat la trattiene: lei è l’amministratrice delle terre, dunque resterà. Il confronto tra Fusun e Firat si accende. Lei minaccia di poter ottenere tutto ciò che è intestato a lui con altri mezzi, ma Firat la sfida: non ha paura di nulla e la invita a passare dalle parole ai fatti. Fusun risponde che l’unica cosa che teme è Allah, e presto lui e Miran ne capiranno il motivo.
A casa, Reyyan si appresta a mettere su il bollitore quando sente bussare alla porta. A sorpresa, si trova davanti Aslan. Il giovane afferma che Miran è stato attirato da Azize e solo lei può impedirgli di cadere nella trappola. Sebbene sospettosa, Reyyan decide di seguirlo, ma quando tenta di rientrare in casa per prendere il cappotto e chiudere la porta, Aslan la blocca, infilando il piede nello spiraglio. In un attimo, la costringe con la forza a salire in macchina.
Intanto, Miran si reca all’appuntamento con Zera, ma ad attenderlo non c’è lei, bensì Hazar. Miran tenta di andarsene, ma il padre biologico lo implora di ascoltarlo. La conversazione si fa subito tesa: Miran lo accusa di essere responsabile della morte dei suoi genitori e gli ordina di non avvicinarsi mai più né a lui né a Reyyan. Hazar, con dolore, dice che non riesce a stare lontano dai suoi figli e che non rinuncerà mai a Reyyan, anche se non è sua figlia biologica. Ma Miran è irremovibile: lui è suo marito e solo lui può proteggerla.
Nel frattempo, Reyyan cerca di far ragionare Aslan mentre è in macchina con lui. Intuisce il pericolo e, di nascosto, chiama Miran. Riesce a far partire la chiamata, ma Aslan se ne accorge. Tuttavia, è troppo tardi: Miran ha già sentito la voce della moglie e quella di Aslan. Il giovane, infuriato, strappa il telefono a Reyyan e dice a Miran che non li troverà mai. Lo accusa di avergli rubato la vita che era destinata a lui e dichiara che ora è tutto finito. Poi getta via il telefono e stordisce Reyyan con del cloroformio.
Hazar, che ha assistito alla scena, chiede a Miran cosa stia succedendo. Senza perdere tempo, Miran corre fuori per cercare un’auto. La sua è troppo lontana, così è costretto a salire su quella di Hazar per inseguire Aslan e salvare Reyyan.
Nel frattempo, al palazzo degli Şadoğlu, arriva una lettera indirizzata a Nasuh. Harun nota la grafia di Aslan sulla busta e si insospettisce. Fingendo di rovesciare del caffè su Nasuh, Harun riesce a sottrarre la lettera dalla sua giacca mentre lui va a lavarsi le mani. Appena ha un momento libero, Harun apre la busta in un luogo isolato e vi trova due lettere: una scritta da Hanife, in cui si rivela il vero motivo della vendetta di Azize, e una seconda scritta da Aslan. In quest’ultima, Aslan confessa che quando Nasuh leggerà la lettera, lui e Reyyan saranno già lontani, forse per sempre…
Tutto è sul punto di cambiare per sempre: alleanze si spezzano, la verità viene a galla e il pericolo per Reyyan è più vicino che mai. Miran riuscirà a salvarla in tempo? Oppure Aslan porterà a termine la sua folle vendetta? I prossimi episodi si preannunciano imperdibili.