I venti di guerra che da anni imperversano tra gli Aslanbey e gli Shadoglu sembrano iniziare a placarsi… o forse è solo l’inizio di una nuova battaglia sotto mentite spoglie. In un gesto clamoroso e inaspettato, Azize si presenta alla villa Shadoglu annunciando un’offerta di pace destinata a cambiare le sorti di tutte le famiglie coinvolte. Con un tono solenne e tagliente, dichiara che lascerà il suo posto nel consiglio agli Shadoglu fino all’indomani, concedendo a Nasuh la possibilità di riflettere. Ma a un patto: la sua risposta dovrà essere pubblica, pronunciata nella piazza centrale di Mardin.
Un gesto insolito che lascia tutti interdetti. Reyan, ancora sconvolta dal caos generato dal tentativo di divorzio, intravede in questa offerta un’opportunità per ricucire il suo rapporto con Miran. Lo chiama e lo aggiorna su Azize e sulla forzata firma dei documenti, ma Miran è lapidario: “A prescindere dalla scelta di Nasuh, io e te restiamo insieme.” Tuttavia, nel cuore del giovane serpeggia il dubbio: chi sta davvero muovendo i fili dietro la pace improvvisa proposta da Azize?
Intanto Aslan confida ad Azat di essere stato minacciato da Azize. Azat, colmo di rabbia, vorrebbe affrontarla, ma Aslan lo frena: lo ritiene troppo debole per ucciderla. Così, con fare misterioso, Aslan si autoinvita a cena a casa Shadoglu, e Azat accetta.
Nel frattempo, Miran, tornato a Villa Aslanbey, affronta la nonna. “Perché adesso questa pace?” chiede. Azize gli rivela che ha sempre agito per proteggerlo, ma che ora gli Shadoglu hanno un nuovo alleato: Aslan. Una nuova partita è appena cominciata.
Mentre i dubbi crescono, arriva l’avvocato con i documenti del divorzio: manca solo la firma di Miran. Sotto gli sguardi tesi di Azize e Sultan, Miran firma. Azize è sorpresa e chiede se il suo amore per Reyan sia stato solo una menzogna. La risposta del nipote è glaciale: “Il mio amore è grande quanto il mio odio. La mia intenzione era vendicarmi senza perdere Reyan.” Per lui, anche se ci sarà una pace con Nasuh, la vendetta non finirà.
Nasuh, intanto, si confronta con la famiglia. Non ha alcuna intenzione di accettare la pace. Chihan cerca di fargli cambiare idea, proponendo di accettare solo per guadagnare tempo e comprendere le vere intenzioni di Azize. Alla fine, con riluttanza, Nasuh accetta. Ma il suo cuore è pieno di sospetti.
Un cameriere, poco dopo, consegna ad Azat una misteriosa busta dimenticata da un uomo al caffè. Dentro ci sono fotografie di tutti i membri della famiglia Shadoglu: lo stalker è Aslan. Quando si presenta alla villa, Azat lo affronta gettandogli addosso le foto. Aslan rivela allora il suo segreto: è stato adottato e non conosce la sua vera famiglia, ma ha scoperto che i Sadoglu sono tra le famiglie antiche di Mardin e spera di avere un legame con loro. Per questo li fotografava.
Miran e Firat si introducono alla villa e vedono Aslan a tavola con i Sadoglu. Miran esplode di rabbia, ma Firat lo calma: “Porta via Reyan e fuggite.” Ma Miran non se ne vuole andare. Deve restare, guadagnare la fiducia della nonna, scoprire i suoi veri piani. Reyan gli chiede di fidarsi: Aslan ha protetto Azat, ha preso la colpa al suo posto. Ma Miran non crede a una sola parola.
Poco dopo, Aslan si avvicina ad Azat proponendogli di prendere un caffè al piano di sotto. Un modo per allontanarlo da Miran e Reyan, forse per proteggerli. Reyan riconosce il gesto e supplica Aslan di andarsene. Intanto Hazar vuole scoprire chi è davvero Aslan. Quest’ultimo si difende: “L’amicizia non