Le emozioni si scaldano alla tenuta de La Promessa quando il ritorno di Pelayo scuote le fondamenta di una quiete apparentemente stabile. In questo periodo di tensione crescente, Alonso è costretto ad affrontare la verità che nessuno si aspettava, ma che inevitabilmente cambierà il corso degli eventi.
La scena si apre in un’atmosfera pesante e densa, proprio come il silenzio che aleggia nella serra, un silenzio che non sembra voler cedere. L’aria è impregnata del profumo della terra umida e delle foglie in decomposizione, e sembra trattenere il respiro, aspettando una rivelazione che scombussolerà tutto. Pia, con gli occhi segnati dalla stanchezza e un’espressione che tradisce il suo tormento interiore, si avvicina a Curro. La luce fioca che filtra attraverso i vetri sporchi disegna ombre inquietanti sul suo volto, accentuando il dramma del momento. “Ascolta,” sussurra Pia, la sua voce quasi impercettibile nell’immobilità che li circonda. “Devo dirti qualcosa, ma prima… promettimi che rimarrà tra noi.”
Curro, fedele e leale, non esita un attimo. “Lo sai, Pia, puoi sempre fidarti di me.” Ma non è solo una promessa di lealtà: è la sicurezza che lega i due personaggi, la stessa sicurezza che presto sarà messa alla prova. Con un respiro profondo, Pia si prepara a svelare la verità che ha tenuto nascosta, quella verità che potrebbe cambiare tutto.
“Quando abbiamo aperto la bara,” inizia Pia con un tremito nella voce, “c’era qualcosa in Anna che non ho avuto il coraggio di dirti.” Curro, in attesa della rivelazione, avverte una crescente inquietudine nel cuore. “Che cosa?” chiede, il suo tono appena udibile. La risposta di Pia arriva come un colpo: “La sua pelle era blu. Non era il tipo di colorazione naturale di un corpo a riposo, e non c’erano segni di ferite. Non è stata uccisa come tutti credono.”
Le parole di Pia colpiscono Curro come un pugno nello stomaco, e l’espressione di incredulità che appare sul suo volto è sufficiente per testimoniare l’intensità del momento. “Quello che ti hanno detto,” mormora Curro, “era una bugia.” Il suo tono è pieno di angoscia, mentre cerca di mettere insieme i pezzi di un puzzle che ora sembra ben lontano dalla verità.
“Anna non è morta per lo sparo durante il trattamento,” ribatte Pia con fermezza. “Sono quasi sicura che le sue forze siano lentamente esaurite a causa di qualcosa che le è stato somministrato.” Un brivido gelido corre lungo la schiena di Curro, che spera ancora che ci sia una spiegazione logica, qualcosa di più semplice da comprendere. “Pensi che l’ubriachezza sia l’unica spiegazione?” chiede, aggrappandosi all’unica ipotesi che gli sembra plausibile.
“No,” risponde Pia con una determinazione che non lascia spazio a dubbi. “Ci serve un’autopsia. Un’analisi completa dei suoi tessuti. Dobbiamo scoprire cosa è stato introdotto nel suo corpo.” Curro, ora visibilmente in preda all’orrore, chiede disperato: “E come faremo? Senza attirare attenzione? La bara è stata già rimossa, la Guardia Civile ha fatto il suo controllo…”
Pia abbassa la voce come se stesse confidando il segreto a un vento che non può sussurrarlo a nessuno. “So come fare. Ma ho bisogno che tu ti fidi di me. Partirò domani sera. Se sono assente per qualche giorno, non potrò inviare notizie. Ma tornerò, con la promessa di verità.”
Curro, preoccupato per la sicurezza di Pia, reagisce: “Andrai da sola? E se qualcosa va storto? Se vieni scoperta?” Ma Pia è risoluta. “Ho già pianificato tutto. So esattamente dove andare, chi contattare. Un laboratorio, un ex collega che lavora nella ricerca clinica. Tutto sarà fatto lontano da qui. Poi tornerò con la verità.”
La tensione cresce quando Curro, sebbene preoccupato, acconsente a sostenere Pia in questo piano pericoloso, promettendo che dirà agli altri che Pia è andata a trovare un parente malato, come avevano concordato. Ma un’ombra di tristezza si fa strada negli occhi di Pia mentre risponde: “Non dirlo a nessun altro. Né a Manuel, né a Catalina, né a Cruz. Solo a te.”
La mattina seguente, Pia lascia il palazzo. La sua assenza non sfugge alle cameriere più intime, ma come da accordi, Riccardo conferma che la governante è partita improvvisamente per un viaggio. Tuttavia, il vuoto lasciato da Pia è palpabile. Curro, sempre in allerta, non può fare a meno di sentirsi teso e inquieto, consapevole che la promessa di Pia è l’unica speranza di svelare la verità.
Nel frattempo, la situazione alla tenuta si complica. Il giorno della sua partenza, Pia non lascia il consueto biglietto con le sue istruzioni, e la preoccupazione si diffonde tra il personale. Angela è la prima a notare la sua assenza e a mormorare tra sé e sé, preoccupata: “Quanto è strano che non abbia lasciato un messaggio.” Ma il commento si diffonde rapidamente, come un sussurro che percorre la tenuta, alimentando l’ansia di tutti.
Petra, la donna che si occupa della gestione della tenuta, inizia a sospettare qualcosa. Con la sua presenza forte e autoritaria, inizia a interrogare tutti i servi, cercando di scoprire dove si trovi Pia. La sua furia cresce mentre si rende conto che la governante è sparita nel nulla. La tensione tra i membri del personale cresce e Curro si trova nel mirino di Petra, che sembra intuire che lui sappia più di quanto voglia rivelare.
“Curro, sei stato così silenzioso. È strano che tu non abbia fatto domande, che tu non sia preoccupato,” lo accusa Petra con un sorriso velenoso. Curro, cercando di mantenere il controllo, risponde con fermezza: “La sua assenza non mi riguarda.” Ma il suo atteggiamento sospetto non passa inosservato, e Petra lo avverte minacciosamente: “Se scopro che stai coprendo qualcosa, te lo farò pagare caro.”
La promessa di Pia diventa l’unica luce nella crescente oscurità della tenuta. Mentre il ritorno di Pelayo segna un altro punto di rottura, Alonso non riesce a restare indifferente e la sua frustrazione diventa sempre più evidente. Il destino della tenuta sembra appeso a un filo, e nessuno sa come si svilupperà il dramma che sta per scatenarsi.