Azat, dopo quaranta giorni di isolamento segnati dal dolore per la morte di Elif, trova finalmente il coraggio di uscire. Il lutto lo ha devastato: si è chiesto più volte se avrebbe potuto evitare la tragedia, se avrebbe potuto salvare la giovane, che si era tolta la vita dopo aver compreso che il suo amore non sarebbe mai stato ricambiato e che la guerra tra gli Aslanbey e i Şadoğlu non avrebbe mai avuto fine.
Ma appena Azat torna a mostrarsi, Azize coglie l’occasione per attuare un nuovo piano di vendetta. Sempre abile nel manipolare le situazioni a suo vantaggio, organizza un incontro tra Azat e Miran, ben consapevole che tra i due l’odio non si è mai sopito. Il suo obiettivo? Che si eliminino a vicenda.
Nel momento in cui si trovano faccia a faccia, la tensione esplode. Miran, però, non spara ad Azat per rabbia o vendetta: lo fa perché si accorge che il sicario di Azize sta per uccidere Azat a tradimento. In un attimo di puro istinto, Miran preme il grilletto per anticipare il colpo fatale. Il proiettile colpisce Azat, ma non in modo letale: ferito, cade a terra mentre l’aria si carica di panico e suspense.
Da lontano, Azize osserva tutto con un sorriso soddisfatto, convinta di aver raggiunto il suo scopo. Ma proprio quando la situazione sembra volgere al peggio, un nuovo personaggio entra in scena: Aslan. Misterioso e determinato, si precipita a soccorrere Azat, capendo subito che il colpo non era destinato ad ucciderlo. La ferita è dolorosa, ma non grave, e il giovane potrà riprendersi rapidamente.
Ma chi è davvero Aslan? È un alleato o una nuova minaccia pronta a ribaltare gli equilibri? Intanto, il destino di Miran e Azat rimane incerto: Miran sarà visto come un eroe o come un nemico? Azize ha davvero vinto o il suo piano le si ritorcerà contro? Questa svolta potrebbe cambiare per sempre il corso della faida tra le due famiglie… voi cosa ne pensate?