Un destino crudele si abbatte su Oylum, ignara delle ombre che si muovono intorno a lei. Quella che doveva essere una giornata importante si trasforma in una corsa contro il tempo, un viaggio carico di ansia e tensione. Guzide, sua madre, avverte un’inquietudine inspiegabile, mentre Behram, il padre del bambino che Oylum porta in grembo, mantiene un atteggiamento freddo, come se sapesse già cosa sta per accadere.
La giovane, determinata a non tardare all’ultimo esame prima della laurea, sale in auto con l’autista di fiducia, ignara che ogni dettaglio del suo tragitto è già stato deciso da qualcun altro. Behram, con apparente distacco, le comunica che non potrà accompagnarla, lasciandola con un sorriso forzato che cela il peso di una terribile verità.
Mentre l’auto procede, l’autista suggerisce un percorso alternativo per evitare il traffico. Oylum accetta, fidandosi, ma quella deviazione segna l’inizio di un incubo. Improvvisamente, un camion si piazza di traverso sulla strada, bloccando ogni via d’uscita. L’autista scende per “aiutare” il camionista, ma un rapido sguardo tra i due lascia intendere che nulla è casuale. Il tempo passa, la tensione cresce, e Oylum sente che qualcosa non torna. Quando l’autista le propone un sentiero più isolato nel bosco per arrivare in tempo, non ha scelta: accetta.
L’auto accelera lungo la strada dissestata, ogni curva diventa un pericolo, ogni istante un passo verso l’ignoto. Poi, l’inevitabile: un’improvvisa perdita di controllo, un’uscita di strada e un violento schianto contro un albero. Il silenzio cala, il fumo si alza dal cofano. Oylum è ancora viva? E il suo bambino?
Nel frattempo, Behram, apparentemente distante da tutto, sorride soddisfatto: il suo piano sta andando esattamente come previsto. Ma se pensa di aver eliminato ogni ostacolo, potrebbe aver sottovalutato un dettaglio capace di ribaltare il gioco…