La fuga di Emir si fa sempre più disperata. Ferito gravemente, il suo unico pensiero è ancora la vendetta contro Kemal e Nihan. Nonostante il terrore che ancora incombe, la coppia cerca conforto nell’amore per la piccola Denise. Ma il pericolo non è affatto svanito. Hakan propone una soluzione drastica: Kemal deve allontanarsi con Nihan e Denise, sotto protezione della polizia, per sfuggire definitivamente alla minaccia. La decisione è sofferta, ma necessaria.
Nel frattempo, Emir e Barku trovano rifugio in una casa nascosta, dove quest’ultimo gli estrae il proiettile dalla spalla. Barku è convinto che, unendo le forze, possono ancora avere la loro vendetta. Ma la situazione di Emir peggiora rapidamente: la febbre lo consuma e il dolore lo divora dall’interno. Nel delirio, sogna Nihan, desidera un ultimo bacio da lei, ma si risveglia solo, con il tormento che lo consuma.
Intanto, Asu prepara la sua fuga. Rinchiusa in una clinica psichiatrica, riesce a corrompere un inserviente e scappa, determinata a raggiungere il fratello. Una volta fuori, con l’inganno, elimina chiunque si trovi sul suo cammino e ruba un’auto. Il suo obiettivo è chiaro: riprendersi tutto ciò che le è stato tolto.
Nel rifugio, Emir è sempre più debole e Asu, finalmente al suo fianco, è colta dal panico nel vedere il fratello in fin di vita. Vuole portarlo in ospedale, ma lui si rifiuta: non può mostrarsi vulnerabile finché la battaglia non sarà conclusa.
Nel frattempo, Kemal, Nihan e Denise partono per la fuga, scortati dalla polizia fino all’aeroporto. La tensione è altissima: ogni ombra, ogni rumore potrebbe significare un agguato. E proprio quando tutto sembra filare liscio, un furgone bianco sbuca all’improvviso sulla strada, bloccando il passaggio. Gli agenti si preparano all’azione… è la fine o solo l’inizio di un nuovo incubo?